Page 17 - RIVISTA DEL GRUPPO NOIQUI
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LA VITA COME UN TEATRO?




                  lità della stessa (nel senso che si dà a Napoli alla parola tranquillità) sia un bel giorno scossa da
                  avvenimenti di portata tale che, dopo, nulla sarà più come prima nella vita dei protagonisti.
                  I personaggi, ancorché esasperati nei loro difetti, come sempre avviene nella più classica tra-
                  dizione del teatro comico napoletano, sono delineati secondo caratteristiche che li rendono quan-
                  to mai verosimili. La commedia a tratti risultò estremamente esilarante perché alcuni personaggi
                  (Eustacchio in primis e Perzechella a seguire), classico figlio sciocco e frivolo e Pettegola di turno,
                  irrompevano nelle varie tragedie familiari con le loro uscite inopportune e imbarazzanti.
                  La resi vera, con situazioni che viviamo quotidianamente e che divennero comiche solo ed esclu-
                  sivamente perché portate al paradosso. In poco più di due ore, tra risate e applausi, trattai temi
                  scottanti quali l’omofobia, lo stupro e la ghettizzazione da parte della società per chi vive con
                  problemi psichiatrici. La commedia chiudeva con un colpo di scena abbastanza sorprendente e
                  una fortissima morale su delle tematiche che oggi, a distanza di quasi 15 anni, purtroppo sono
                  atroci e ancora maledettamente attuali. Ci tengo a dire che da quella compagine, firmata da 18
                  persone, sono usciti fuori ben 8 artisti che hanno successivamente lavorato per network nazionali
                  quali RAI e MEDIASET. Dopo questo fortunatissimo esordio, ho scritto molte altre comme-
                  die. Oggi la mia più grande compiacenza e vedere queste mie “creature” messe in scena da altre
                  compagnie teatrali. Eh già, vedere altri attori e registi che sposano la tua opera, la fanno loro, la
                  studiano, la interpretano, la modellano, la perfezionano in base alle loro esigenze e in alcuni casi
                  la arricchiscono con le loro performances, è una goduria indefinibile.
                  Un “orgasmo artistico”. Il teatro? Perciò è magico!!!
                                                                                      THOMAS MUGNANO













































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