Page 5 - RIVISTA DEL GRUPPO NOIQUI
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RIFLESSIONI DI UN INCONTRO VIRTUALE


               Questa fame di stringere così avidamente tutto, l’illusione di essere una spanna sopra ogni cosa e primi
               in tutto e che mai nulla ci colpirà perché saremo i primi a farlo, da dove ci viene mai?
               Quanto tempo intercorre tra la realtà e l’illusione, dove si abbandonano i remi e si comincia a dare brac-
               ciate vigorose per non affogare?
               L’umanità,  un susseguirsi  di guerre e  miserie, misfatti  e  attentati,  genialoidi dell’ultima  scoperta e
               sovrastimati nella completezza chiamando eretico chi disse per la prima volta che la terra non era piatta
               o addirittura allontanare, attribuendo il carnario degli atti impuri e quindi non confacenti..., il precursore
               di eventi artistici e poi copiato anche nei minimi dettagli.
               Eppure, bastò una muffa per salvare una estinzione annunciata.
               La soglia, si la soglia dell’amicizia o dell’amore dove si colloca e quale porte spalanca, come fluisce
               l’energia che scatena l’uno o l’altro se antropologi prima e sociologi dopo si perdono nella notte dei
               tempi.
               Attribuendo la prima a un contesto sociale o per meglio dire settoriale e entrambi si ritrovano concordi
               a dichiarare universale l’altra.
               Si mette così una pezza a ciò che non si può spiegare a parole ma semplicemente relegando alle azioni
               il vero contesto, scindendo l’uno dall’altro con la semplice distinzione che in una sicuramente esiste il
               possesso e nell’altro l’enfatizzazione del contraente.
               Ebbene si quell’atto carnale, l’amore, è possesso reciproco e solidale e nulla toglie a una violenza con-
               cordata, dove soccombere è la sorte capitale che racchiude l’esistenza del fatidico AMARSI.
               Vorrei vivere fino a domani e poi tornare a vivere nel presente, copiare come un amanuense il futuro e
               additare quelle lettere gettate come una mala semina su un campo già colmo d’ortiche.
               E poi, c’è mai stato un nesso vero tra passato e presente se rincorriamo le ricorrenze e non impariamo
               dalle stesse.
               Come le classi sociali ormai si suddividono in due soli livelli, chi comanda e chi esegue e gli altri: beh
               sono solo dei dispersi in questo mare che affonda senza distinzione di colore.
               E ora ditemi se i leoni sono nati con la tastiera o è una specie in via d’estinzione!
               I leoni da tastiera così definiti per i loro modi ingannevoli e fuggiaschi nelle loro azioni odierne, sono
               quelle persone che si proiettano in un mondo che diversamente non sarebbero in grado di affrontare.
               Sono i nuovi stili di questo secolo,  altro che "dolce stil novo" e la ricerca di pensieri nobili e raffinati.
               Sotto attacco i sensibili, i maledetti per antonomasia e quelle persone amate, ben volute.
               Ma cos'è la bellezza delle parole?
               Cos'è l'amore per esse e la condivisione comune?
               Esistono naviganti senza un ruolo ben chiaro nella vita e la voglia di buttare giù l'altro dalla scogliera è
               tanta quanto quella di sopraffare.
               L'amore per il bello a prescindere da chi arriva è ormai solo controversia ed è raro trovare un amico che
               sappia distinguersi.
               In questi abbracci ricercati a fatica, in questo male che diviene ferita, c'è un mondo che soffre perché
               non esiste la voglia di sostare laddove l'altro ha bisogno di noi.
               Ecco ditemi ancora se esiste la compassione perché per me resta un vero e proprio dilemma!


                                                              LUCIANO ZAMPINI & GRAZIELLA DE CHIARA
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