Page 46 - RIVISTA NOIQUI MARZO 2024
P. 46

Silvana La Perna                                   Giuseppe Mauro Maschiella                                                                                   Carmela De Giorgio                                 Patrizia Camesasca

                COME SPIGHE DORATE                                 OTTO MARZO                                                                                                  A PIEDI NUDI                                       PRIMAVERA AL MARE

                D'azzurra seta mi vestirò...                       Donna, nella tua storia                                                                                     A piedi nudi                                       Laggiù, sul mare
                leggerezza                                         emarginazione e discriminazione,                                                                            col cuore inaridito                                liscio come uno specchio,

                che il vento caldo                                 una lotta dura per l’emancipazione.                                                                         mi sono smarrita                                   assorta...

                farà ondeggiare,                                   Simbolo del peccato dall’inizio dei tempi,                                                                  tra gli anfratti spinosi                           ti sento arrivare...
                per somigliare al mare                             ma in te è l’amore e la bellezza                                                                            d'un burbero inverno,                              passi dolci d'incanto

                in movimento!                                      in una sequenza di giorni,                                                                                  negli occhi spenti                                 seta frusciante

                Avrò i capelli intrecciati                         di tempo vissuto e donato                                                                                   d'un cane randagio,                                primavera...
                come spighe dorate                                 nell’intera tua vita piena di sogni.                                                                        nel silenzio assordante                            danzi sui terreni ondulati

                raccoglierò fiori d'altea,                                                                                                                                     d'un film in bianco e nero                         sui verdi agrifogli

                rossi papaveri e gialli ranuncoli,                 Un cuore che ama, mani                                                                                      in una notte di gelo                               sugli umidi muschi
                perenne verbena,                                   che carezzano e lavorano duramente                                                                          A piedi nudi,                                      sui grovigli di rovi.

                peonie e bianchi mughetti.                         sei tu donna, madre ed amante,                                                                              col cuore stordito,                                Chi ti ha dato quel flauto
                Ne farò un bouchet                                 fragile e tenera, forte e determinata,                                                                      mi sono trovata                                    che sveglia le gemme?

                che saprà di semplicità                            amata e maltrattata.                                                                                        a te abbracciata,                                  quel profumo che lenisce

                a profumar l'aria d'essenze                        Nei tuoi occhi di gazzella smarrita,                                                                        nella bellezza vagabonda                           il dolore del cuore?
                miste all'aroma di caffellatte                     gioia e dolore, forza ed amore                                                                              della nostra primavera,                            sul mio corpo foglie verdi

                e di bucato steso al sole!                         con cui affronti la vita,                                                                                   nell'effimera dolcezza                             di speranze e carezze,

                Imponente il mandorlo                              anche quando i giorni                                                                                       d'una viola sbocciata                              su questa riva di mare
                tutto in fiore                                     si trasformano in anni                                                                                      in un prato d'erba novella,                        grappoli di colori.

                come vessillo fiero s'innalza,                     ed i capelli diventano bianchi.                                                                             al profumo di sole e cannella                      Primavera

                rallegrato da festosi cinguettii.                                                                                                                              In una coppa d'acqua                               porto azzurro dove
                Veemente accarezzata                               Sorridi donna, alla vita che doni,                                                                          di sorgente                                        l'anima approda

                dal gentil vento                                   sorridi ai tuoi amori finiti,                                                                               tutta l'ebbrezza incosciente                       e

                Zefferino di primavera                             ai soprusi, ai dolori, ai tuoi sogni svaniti.                                                               d'un amore bollente.                               riflette la vita
                che la pelle rinfresca!                            Il tuo sorriso è sempre                                                                                     Un coro d'uccelli                                  che ho intorno.

                                                                   un raggio di sole che infiamma,                                                                             ad allagare di note vibrate                        quante primavere ancora

                                                                   un furtivo e tenero                                                                                         le mura di pietre dirute                           sarò albero
                                                                   sguardo d’amore di mamma.                                                                                   della mia malinconia...                            sarò mare


                                                                                                                                                                                                                                  sarò usignolo

                                                                                                                                                                                                                                  insieme a te?



                Vio Viorica Petroff

                QUALCOSA DI NUOVO
                Le gocce d'acqua e il vento                                                                                                                                     Francesco Billa

                Si sono dichiarati fratelli                                                                                                                                     LE STAGIONI DELLA VITA
                Sotto la mia finestra nel giardino.                                                                                                                             A volte credo che niente sia vero                               neppure per virtù di una preghiera.

                Parlano, si abbracciano,                                                                                                                                        che tutto è frutto di un pensiero.                              Guardare dietro è dunque sofferenza

                Corrono insieme                                                                                                                                                 A volte credo che nella vita                                    meglio alzare lo sguardo sul futuro
                Da due giorni ormai.                                                                                                                                            si pensa troppo ad un amore,                                    non tornerà mai più l'adolescenza

                Non so se sono stanchi                                                                                                                                          ad una vecchia storia ormai finita                              e ciò che sembra certo è mai sicuro.

                Ma non si fermano mai.                                                                                                                                          uccisa da un inganno e da un dolore.                            Vieni vicino e prendimi la mano
                Il cielo plumbeo li sostiene,                                                                                                                                   In fondo ciò che può sembrare un sogno                          Adesso solo tu conti davvero

                La terra è incantata                                                                                                                                            fa parte invece della vita vera                                 nel mio passato è stato tutto insano

                Con l'arrivo della primavera.                                                                                                                                   di un desiderio, oppure di un bisogno,                          e senza te son solo uno straniero.
                Il verde crudo apre gli occhi,                                                                                                                                  di voglia di una nuova primavera.                               Senza rimorsi e senza nostalgia

                L'immaginazione sta a guardare                                                                                                                                  Ma poi comprendo che le nostre fasi                             Un sentimento sorge dall'interno

                E lo scenario si rivela al mondo                                                                                                                                prevedono una sola primavera                                    A te dedicherò la mia allegria
                Come qualcosa di nuovo.                                                                                                                                         la vita è un calendario che non torna                           prima di essere preso dal mio inverno.








                46   periodico mensile del gruppo NOIQUI                                                                                                                                                                                       periodico mensile del gruppo NOIQUI                            47
   41   42   43   44   45   46   47   48   49   50   51