Page 61 - RIVISTA NOIQUI NOVEMBRE 2022
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sOnIA MARzIAnI
IL RING È LO SPECCHIO DELL’ANIMA,
CI SONO DEGLI IDOLI AI QUALI FAI RIFERIMENTO?
INTERVISTA AL MAESTRO MIMMO FALCONI Sicuramente Bruce Lee e Ramon Dekkers, Maestri non solo nella pratica dell’arte marziale
ma anche di vita.
OBIETTIVI E PROGETTI FUTURI?
Il mio obiettivo è vivere nella gioia esprimendo la passione per questo sport ed aiutare i miei
allievi ad esprimere tutto il potenziale che c’è in loro, i punti di forza, i talenti, in realtà doni di
Dio, che siano esterni come capacità fisiche che interni come un cuore amorevole e altruista.
Tra i progetti futuri invece il più vicino è l’appuntamento con lo stage in data 18 dicembre
presso la mia palestra con il 13 volte campione del mondo e mio caro amico, il grandissimo
Giorgio Perreca.
COSA CONSIGLI AI RAGAZZI CHE INTRAPRENDONO LA KICK BOXING?
Consiglierei di avere molta pazienza anche se i risultati arrivano in ritardo e poco a poco,
perché se preso seriamente è uno sport duro, che ti dà poco se gli dai molto, e nulla se gli dai
poco. Quindi fondamentale è mai mollare!
Sonia Marziani
In questa intervista abbiamo il piacere di conoscere al meglio il Maestro di kick boxing Mim-
mo Falconi dell’Accademia Sport da Combattimento di Giulianova.
Iniziamo…
QUANDO HAI INIZIATO CON GLI SPORT DA COMBATTIMENTO?
L’arte marziale ha sempre caratterizzato la mia vita. Ho iniziato all’età di 12 anni con il karate,
poi con il kung fu, la boxe francese, la savate, la boxe thailandese e per ultimo la kick boxing e
la k-1. Nel 1994 ho iniziato ad insegnare da solo nella mia attuale palestra ovvero l’Accademia
Sport da Combattimento nella quale sono maestro di kick boxing, muay thai e savate, e suc-
cessivamente con il Maestro, nonché amico, Paolo De Ascentiis.
QUALI SONO I TUOI TITOLI VINTI NELLA TUA CARRIERA DA FIGHTER?
Ho vinto due titoli italiani Federcombat di kick boxing, successivamente in Francia nella pa-
lestra di Andrè Panza a Strasburgo, sono stato il primo abruzzese ad affrontare e vincere un
thailandese ovvero Somyos Chayadet ed infine mi preparai per il titolo europeo ma purtroppo
per mancanza di fondi ed organizzazione generale la cosa non andò in porto.
SECONDO LA TUA ESPERIENZA, PER UN FIGHTER QUANTO È IMPORTANTE IL
RUOLO DEL MAESTRO?
Io purtroppo non ho avuto al mio fianco un maestro che mi seguisse passo passo, diciamo che
sono sempre stato il mentore di me stesso ma quando sei così giovane è molto importante per
non dire vitale avere un maestro da cui attingere costantemente linfa energetica, valori morali,
motivazione, massima espressione delle proprie potenzialità e rispetto per gli altri, strumenti
che ho sempre desiderato per me ma che in quegli anni era difficile ricevere da qualcuno, so-
prattutto perché gli sport da contatto stavano iniziando a prendere piede negli anni ’90 solo
nelle grandi città e meno nei paesi di provincia come quello dove attualmente risiedo. Così mi
è rimasto il desiderio di gareggiare, di allenarmi, ma soprattutto di condividere tutte queste
emozioni e quindi la passione per questo magnifico sport ai miei allievi con tutti i valori che
richiede tra sacrifici, dedizione e costanza.
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