Page 10 - RIVISTA NOIQUI NOVEMBRE 2023
P. 10
rOsA mARIA chIARELLO
lei. L'uomo mi informa che la ragazza si chiama Samira e che è stata accompagnata all'Ospedale
Migranti Civico per accertamenti. Ritorno a casa, non so che fare, apro l'armadio prendo un pò dei miei
vestiti, dei pigiami, chissà ne avesse bisogno, qualche asciugamano, salgo in macchina e mi avvio
verso il pronto soccorso del Civico. L'inferno che si pone davanti ai miei occhi è inverosimile.
Gente ovunque, nei corridoi, sulle sedie, sulle barelle di fortuna, gente che si lamenta, bambini,
E' cupo il cielo stamane. Dai ve- anziani. Tutto mi sembra inumano. Occhi dolenti ti chiedono aiuto, mani tremanti ti guardano
tri vedo scivolare rivoli di rugiada, sgomenti, il dolore, la sofferenza, la paura di non essere curati
guardo oltre, tutto è grigio. L'ac- adeguatamente li fanno sentire impotenti davanti a tanto squallore. Mi guardo intorno e in un
qua scende giù a pulire lo sporco angolo del corridoio, seduta su una sedia, trovo Samira sola, abbandonata a se stessa, impaurita.
della città ma non riesce ad elimi- Mi avvicino, vedo scorrere lungo il suo viso delle lacrime silenziose, non sa cosa fare, non co-
nare tutto. Osservo il muro di in- nosce la lingua, sta male. All'improvviso le scende del liquido in mezzo alle cosce, si guarda e si
differenza che regna fra gli uomi- ritrova in una pozza di sangue. Ha una emorragia in corso, la conducono nella stanza delle visite
ni. Guardo lontano, oltre i tetti, il e le iniettano, immediatamente, un anti emorragico. Il medico di turno chiede subito il consulto
mare stranamente calmo. I gabbia- di un ginecologo che dopo un pò arriva. Non la lascio un attimo, cerco di rassicurarla, non ci ca-
ni volano a filo d'acqua, cantano e piamo ma penso che intuisca che la voglio aiutare, mi guarda con quegli occhioni grandi e neri,
si rincorrono. Vedo avvicinare una e si affida. Il ginecologo che la visita rimane inorridito "La ragazza è stata stuprata, ha diverse
nave, si dirige verso il porto, non lacerazioni dovute a diversi rapporti con uomini diversi, mi dice, i danni che le sono stati causati
è una delle solite e all'improvviso hanno bisogno di un intervento chirurgico”. Rimango in silenzio, sensazioni diverse sento den-
lo spazio antistante si riempie di tro di me: schifo, rabbia, dolore, tanto dolore. Mi passano davanti agli occhi le immagini della
macchine, ambulanze. C'è un via violenza subita da Samira, sulla nave. Gente senza scrupoli che alletta queste giovani donne con
vai, tutti attendono la nave che si promesse di una vita migliore, di un lavoro nella terra promessa e invece, la usa oltraggiando
avvicina. Mi chiedo cosa stia acca- non solo il corpo ma anche l'a-
dendo e di lì a poco tutto mi diven- nima di ognuno di loro. Mi sen-
ta chiaro. Il porto di Palermo, negli to impotente, chiedo come posso
ultimi anni, è stato meta di navi di aiutarla e il medico mi consiglia
migranti e questa è una di quelle. di starle vicino. E cosi che faccio,
La nave attracca al porto e comin- sto con lei, si rassicura e si asso-
ciano le operazioni di sbarco. Che pisce. La guardo, quanta tenerez-
tristezza! Donne, bambini, giovani za, penso a tutto il dolore che ha
e vecchi, tutti nudi o quasi, infred- dovuto sopportare. E' partita dal
doliti con i visi smunti, stanchi, si suo paese lasciando i suoi affetti
guardano intorno spauriti. Final- più cari in cerca di un nuovo futu-
mente terra. Guardando tutta questa gente, mi vengono in mente i nostri migranti quando in ro e si ritrova in un letto di ospe-
passato hanno lasciato i loro affetti e la loro terra in cerca di fortuna raggiungendo l'America dale stuprata e violentata. L'anima
o il centro Europa. E penso ai nostri ragazzi, che, anche oggi, non trovano lavoro nella nostra lacerata non riesce a ribellarsi. E
terra e devono, emigrare per trovarlo altrove. Osservo fuori mentre avviene lo sbarco e fra penso a tutte le donne vittime
tutti mi colpisce una giovane donna, direi una ragazza, penso che abbia non più di quindici della violenza. In che mondo vi-
anni. Bella, occhi grandi, alta, capelli nerissimi e una pelle che sembra ambrata. Ha paura, si viamo! Ho la sensazione che l'es-
guarda attorno, sembra che i suoi occhi invochino aiuto. Si avvicina a lei uno dei soccorritori sere umano non ha più nessun va-
la invita a raggiungerlo. L'uomo è cordiale e lei gli si avvicina quasi cercasse un'ancora di sal- lore, abbiamo perso, nel tempo, la
vezza. Parlano un pò e l'uomo l'accompagna alla vicina ambulanza affidandola ad un medico, pietàs, solo vizio, sete di potere e
la mettono su e vanno via. La pioggia fitta continua a cadere, anche nel suo grigiore Palermo di denaro. Gli esseri umani ridotti
continua ad accogliere. Così grigia e così piena di sole, con le sue strade di gente multicolore, a “cose”, merce di scambio, una
dove una carezza o un sorriso non si nega a nessuno. Ospitale da sempre, dai primordi della nuova tratta degli schiavi dove uo-
storia dove uomini di tutte le razze hanno trovato terreno fertile per ricostruire la propria mini e donne vengono utilizzati
storia, e le loro tradizioni, che ci hanno tramandato costituendo, oggi, il tesoro della città. solo a scopo di lucro per soddi-
L'arte di tutti i popoli che hanno sostato in Sicilia ha arricchito il nostro patrimonio culturale, sfare piaceri insani di uomini sen-
lasciando grandi opere. Oggi la storia si ripete. Guardo tutta la gente che sosta al porto e la za scrupoli. Guardo Samira e non
curiosità mi induce a scendere. Voglio capire cosa è successo a quella ragazza dagli occhi tristi. posso fare a meno di pensare al
Mi avvicino ai soccorritori e chiedo informazioni sulla ragazza all'uomo che si è occupato di suo destino futuro in questa ter-
ra piena di contraddizioni. Chissà
10 periodico mensile del gruppo NOIQUI periodico mensile del gruppo NOIQUI 11