Page 6 - RIVISTA NOIQUI NOVEMBRE 2023
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gRAzIELLA DE chIARA
I giovani: insicurezze e vulnerabilità
La scuola accusata di non essere abbastanza
È l'era delle preoccupazioni, delle insicurezze e della poca capacità di autocontrollo.
Siamo pervasi da scene violente, da scatti d'ira e scarso rispetto verso cose e persone.
L' amore poi! Un vivere odierno fatto di voler controllare tutto ciò che avviene nella vita
dell'altro; un gioco che toglie la libertà individuale che spesso scaturisce in scene già viste ma
che oggi si sviluppano già in età precoce.
Non avevamo mai assistito a femminicidi per mano di ragazzi giovani o quantomeno era suc-
cesso, ma un episodio fatto di intrecci poco chiari.
Oggi l'ansia di un genitore, davanti alla TV, sale quando vede immagini raccapriccianti per
mano di ragazzi molto giovani.
Avevamo sempre letto di uomini che non accettavano la separazione dalle proprie compagne
e le perseguitavano fino a togliere loro la vita.
Un massacro che dura da anni e che spesso non viene punito come si dovrebbe.
Ma sentire che queste cose, oggi si sviluppano nelle menti di ragazzi, fa venire la pelle d'oca.
Subito accuse e prese di posizioni da parte di Ministri per far entrare nelle scuole corsi e lezio-
ni di educazione alla gentilezza e altre cavolate varie.
Si cavolate, perché non voglio pensare, che un docente, che si trovi in una classe qualche epi-
sodio particolare, non metta in atto delle strategie per una sana comunicazione o modo di
rapportarsi con le persone.
La scuola, in quanto comunità educante, non impartisce solo lezioni di didattica tradizionale
ma essa, quella attuale, si impegna soprattutto per educare l'uomo a vivere nella società con
rispetto ed educazione.
Oggi i docenti, sono chiamati in causa, ogni volta che ci sono episodi di giovani/ragazzi che
affrontano situazioni difficili. La scuola è bistrattata in ogni modo, ma a lei si ricorre sempre
più spesso, come escamotage, per risolvere questioni che hanno radici altrove.
Uno stato che è assente su tutte quelle categorie da rafforzare, a loro chiede aiuto in momenti
di difficoltà.
Siamo ormai la carta vincente che perde, siamo l'asso nella manica che sfugge all'attenzione,
siamo categoricamente la salvezza di molte generazioni, ma visti come coloro che non hanno
voglia di fare.
Mi appello, ci appelliamo, allo stato ma anche alle famiglie, che sempre più ostacolano il no-
stro operato e dico loro: la scuola funziona e funzionerà se uniamo le forze per un'educazione
ampia e collaborativa.
Fino a che resteremo ognuno dietro alle proprie convinzioni, avremo dei ragazzi insicuri e
pronti a scattare per ogni cosa.
Graziella De Chiara
FIORENTINA LINA SPECIALE
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