Page 13 - RIVISTA NOIQUI NOVEMBRE 2023
P. 13
dove andrà, chissà cosa farà. La veglio tutta la notte ma la mattina vado via, non posso più
restare, devo andare al lavoro, gli scrivo il mio numero di telefono su un biglietto, lascio detto
all'infermiere di riferire di cercarmi se ha bisogno e che sarei tornata nel pomeriggio. Corro
a casa, faccio una doccia e vado a lavoro. La mattina passa in fretta in ufficio, non posso fare
a meno di pensare a Samira, chissà cosa sta facendo, se la stanno curando, se ha parlato con
uno psicologo. Esco dall'ufficio, mangio un panino al volo e mi diriggo in ospedale. Entro al
pronto soccorso ma non la vedo, mi informo in giro ma nessuno pare l'abbia vista, chiedo se
è stata mandata in reparto ma nessuno mi dà notizie. Finalmente riesco a sapere che è stata
operata, che l'intervento è andato bene. La ritrovo in reparto, è contenta di vedermi, final-
mente un letto pulito. Sta procedendo tutto nel migliore dei modi ma un giorno tornando in
ospedale non la trovo più. Mi dicono che è stata dimessa ed è andata via. Volevo aiutarla, in
qualche modo, ma non sapevo cosa fare a chi rivolgermi. Torno a casa, il mio pensiero va a lei
per tutto il giorno. Ricomincio la mia vita di sempre. Ogni tanto penso a Samira, chissà come
aveva reagito al male subito. Povera ragazza, così giovane e così provata dalla vita. Passa del
tempo, un giorno mentre passo da via Roma mi accorgo di un gruppo di ragazze di colore che
sostano lungo il marciapiede. Più che vestite sembrano svestite, tacchi altissimi e truccati di
un trucco pesante, volgare. Capisco subito che sono prostitute, una di loro mi sembra di aver-
la già vista, guardo attentamente e scorgo Samira. L'avevano buttata in mezza ad una strada,
ecco come vengono utilizzate le ragazze che arrivano con i barconi, tutte lì a fare le prostitute,
nell'indifferenza generale. Mi avvicino e la chiamo, si gira, mi riconosce ma mi invita ad allon-
tanarmi, mi dice che sono sorvegliate e che ha paura di essere malmenata. E così la invito a
telefonarmi subito dopo il "lavoro". Per giorni sono rimasta in attesa di un suo cenno, di una
sua telefonata. Nulla, tutto tace fino a quando un giorno passando da via Roma mi rendo con-
to che continua a fare quel lavoro maledetto, mi accorgo della paura che soggioga lei e le altre
ragazze, spesso stuprate e malmenate anche dopo il “lavoro” se era stato poco remunerativo.
Una vita d'inferno, costretti a stare ogni giorno lì in quel posto maledetto, al freddo, al caldo,
alla mercè di gente ubriaca o maniacalmente malata, indifferente al loro stato, gente che spesso
a casa lascia figlie della stessa età e cerca queste ragazze per soddisfare desideri repressi, frutto
di fantasie malate, uomini di ghiaccio capaci di fare solo del male. Come si può accettare, in
una società civile tutto questo, come è possibile che questa cosidetta società perbenista e per-
missiva continui a convivere con questo male sottile e allucinante che sconvolge sempre più
gli animi. Una via senza uscita si stava profilando davanti a lei fino a quando un giorno capisce
che è al limite, allora la invito a rivolgersi alle Forze dell'Ordine e a denunciare. Era molto spa-
ventata ma lo spirito di sopravvivenza è riuscito a spingerla alla denuncia. Continuo a passare
dalla via Roma, mi fermo ogni volta in quell'angolo di strada dove era solita sostare ma da un
pò di tempo non la vedo più. Chiedo alle sue compagne ma non mi sanno dare indicazioni.
Passa il tempo e un giorno squilla il telefono. E' lei, sembra un fiume in piena, mi racconta di
aver denunciato i suoi aguzzini, che delle suore l'avevano aiutata a trasferirsi in un'altra città e
ora stava in un convento dove stava cercando di ricominciare a vivere una vita normale. Pian-
geva e rideva, povera ragazza, stava cercando di rinascere. Mi ha ringraziato per esserle stata
vicino. Non mi avrebbe dimenticato. Quella telefonata arrivò in una giornata qualunque ma
quel giorno il sole cominciò a risplendere, non avevo fatto molto ma ero contenta che Samira
si era liberata da quelle catene che la tenevano inchiodata ad una vita che non era la sua.
12 periodico mensile del gruppo NOIQUI periodico mensile del gruppo NOIQUI 13