Page 94 - RIVISTA NOVEMBRE 2024
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aURELIO ACETO
Carta input:
Titolo: Genesi 2.0
Testo:
L’ultimo fu uno scorfano. Poi, più nessun pesce riuscì a respirare acqua. Ci fu un periodo,
lungo, post-scorfano, in cui si credette fossero spariti. Tutti. Un pensiero logico, razionale.
Ovvio. L’acqua del mare era diventata simile a un impasto di acqua e farina integrale, e fili
colorati di cotone.
Non era cotone. Non era farina.
Lo scorfano, la sua ultima inalazione liquida, segnò uno... spartiacque.
Il prima, associazione naturale pesce-acqua; il dopo, associazione inconcepibile pesce-aria.
L’acciuga fluttuante fu il primo a sorvolare il deserto, dalle parti di Tataouine. Ormai era tutto
deserto, pure Copenaghen!
Il secondo fu il pesce palla. Avvantaggiato per nascita, iniziò a prendere dimestichezza con
le bolle d’aria. Non sono facili da fare, le bolle d’aria. Tante bolle d’aria. Poi arrivarono il
branzino, l’orata, il cefalo, tonno e triglia. Molte bolle d’aria. Arrivarono fluttuando pure lo
squalo, il merluzzo, il rombo; quest’ultimo con dei fili colorati sulla bocca, simili a dei baffi,
clowneschi!
Molte, molte bolle d’aria. Le bolle produssero una condensazione, umidità e corrente
ascensionale. Si formarono le nubi. Lo squalo si divertiva a schivarle, nel rincorrere la gallinella.
Appena arrivata, assieme al pesce spada, più propenso a un attacco frontale. Infilzò le nubi.
Quelle piccole, a forma di ... quelle grosse, a forma di...
Nessuna forma, la pareidolia doveva ancora essere ripristinata!
Tantissime bolle, infinite, tantissime nubi. Infinite.
Piovve per quaranta giorni e quaranta notti.
94 periodico mensile del gruppo NOIQUI