Page 19 - RIVISTA NOIQUI FEBBRAIO 2022
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fRAnCEsCA pATITuCCI              InTERvIsTA  LUISA DI FRANCESCO




 Questo mese intervistiamo la poetessa tarantina Luisa Di Francesco. Insegnante, da   3.QUAL È LA TUA PIÙ GRANDE PAURA IRRAZIONALE?
 poco in pensione, con la passione per la poesia. I suoi scritti hanno vinto diversi premi   Una paura irrazionale che mi accompagna sin da bambina: ho paura delle api, vespe, cala-
               broni, di tutto ciò che vola, ronza e può pungerti!  Sicuramente, uno psicologo saprebbe
 e la sua ultima silloge è stata pubblicata da circa un mese: "Il mio primo è il cuore".  immediatamente collegare questo terrore assoluto ad una interpretazione metaforica e
 Le sue liriche sono una carezza per l'anima, una riflessione intima su temi molto vari   simbolica degli elementi che mi spaventano (sinceramente non ho indagato in tal sen-
 che ne fanno una poetica molto interessante.
               so…e non voglio farlo), però posso affermare che è una paura completamente irragio-
               nevole della quale sono consapevole e che,  ora, in età matura,  cerco in qualche modo di
               controllare non riuscendo sempre nell’impresa perché anche adesso  mi metto ad urlare
 1.QUAL È L’ABILITÀ CHE VORRESTI IMPARARE?  e corro come una pazza appena ne vedo una che mi ronza intorno!
 Disegnare, dipingere…da sempre! Non so farlo. Nutro una pro-  Ho fatto cose incredibili! Da bambina, durante un viaggio, è entrata una vespa nell’au-
 fonda ammirazione per chi sa trasferire sulla tela o su un foglio   tomobile. Mio padre era alla guida, eravamo in autostrada; ho urlato e ho cominciato a
 ciò che scorge, ciò che lo ha colpito: un paesaggio, un colore, una   dimenarmi in tal modo da obbligare mio padre a fermare l’auto nella corsia di emergenza.
 sensazione, un volto, uno spicchio di mare. La pittura ha avuto   Ed io ho spalancato lo sportello e sono uscita di corsa, rischiando di farmi travolgere dai
 sempre, su di me, un fascino indiscusso. Amo visitare mostre e in-  camion e dalle auto che sfrecciavano vicinissimi a me! Non ho mai dimenticato il volto
 cantarmi davanti ai quadri: ne assorbo i colori, ne sento le sfumatu-  terrorizzato di mio padre… io non sentivo nulla, volevo solo uscire e non farmi pungere.
 re ed immagino l’autore mentre lo dipingeva, costruisco nella mia   L’irrazionale paura è non riuscire ad esercitare alcun controllo su se stessi contro ogni
 mente la storia narrata sulla tela e quella della mano che ha stretto   logica o ragione.
 il pennello tra le dita e ha raccontato. Cerco di capire cosa abbia   È strano che lo abbia raccontato… forse ne avevo bisogno.
 determinato, nell’autore, lo scegliere un effetto cromatico rispetto   4.COME TI PIACE PASSARE IL TEMPO LIBERO?
 ad un altro o cosa, ad esempio, lo abbia spinto a tracciare la linea   “Il tempo è libero” è quando perdi la cognizione e il rapporto con questa dimensione so-
 dell’orizzonte proprio in quella prospettiva.   lamente umana che noi stessi abbiamo costruito e che, a volte, ci chiude nei limiti imposti
 Le opere dei Maestri hanno il potere di farmi commuovere: ho   dalla società o dal senso di responsabilità personale.
 pianto davanti alla Gioconda e mi sono quasi inchinata (intendo fi-  La libertà del tempo e dal tempo è, secondo me, il miglior modo per occupare lo scorrere
 sicamente inchinata) al cospetto della straordinaria potenza di opere come “Guernica”   delle ore e dei giorni.
 di Picasso. La mia passione per la pittura è così forte da spingermi a fermarmi quando   Avere il tempo per sé, per coltivare ciò che ti piace, ti appassiona, ti far star bene sia sul
 incontro qualcuno, all’angolo di una strada, che offre i suoi dipinti sul cartoncino. Ne   piano sociale sia su quello individuale, soggettivo ed emotivo. La mia è più una riflessio-
 compro sempre uno, perché è un pezzo della loro vita che donano a chiunque voglia   ne che una risposta… ma è una cosa che ho imparato e sto imparando ancora adesso,
 “vedere e capire”.  quando finalmente lascio andare gli obblighi e mi fermo a pensare, a riflettere, persino
 Ho cercato più volte di imparare a dipingere: ho acquistato pennelli e tubetti di colo-  a parlare con me stessa oppure prendo l’auto e vado a guardare l’orizzonte e, di fronte
 ri…inutilmente!  Allora sfogo il mio desiderio di “manipolare”, di creare con le mani e   al mare, spingo lo sguardo fino all’infinito, perdendomi in esso. Mi piace anche leggere i
 con le dita, costruendo piccoli oggetti, riciclando materiali diversissimi: merletti, deco-  miei libri preferiti, ascoltare la musica che mi parla, andare ai concerti, passeggiare, ridere
 razioni di bomboniere, fiori secchi, bottoni, nastri, cocci di vasi con i quali trasformo   e scherzare con la mia famiglia, con mia figlia e con gli amici…
 l’oggetto in qualcosa di diverso da ciò a cui era destinato.  Un vaso di cristallo scheg-  5.SEI UNA PERSONA MATTINIERA O NOTTURNA?
 giato diventa, ad esempio, il contenitore stratificato di tutte le pietroline e le conchiglie   Notturna. Ho sempre avuto difficoltà ad addormentarmi, sin da giovane. Anche se poi
 raccolte in riva al mare negli anni; una collana mai indossata diventa “il nastro” con   adoro dormire, ma mi addormento la mattina, poco prima dell’alba… e dormirei per
 cui appendere al muro una fotografia oppure penzola, “lasciata distrattamente”, dallo   tutto il giorno, cosa che non ho mai potuto fare e che non faccio nemmeno adesso! La
 spigolo alto di un mobile antico…insomma tutto ciò che mi suggerisce la fantasia!   notte e il silenzio notturno mi hanno sempre affascinato, le ombre che velano i contorni
 2.COSA APPREZZI DI PIÙ IN UN AMICO/A?  delle cose, rendendole diverse, in qualche modo modificabili dal tuo sguardo, come se
 La capacità di ascoltare. E non intendo solo la capacità di ascolto della voce, ma ascol-  ogni cosa perdesse la sua reale identità, riconoscibile e immutabile alla luce del giorno…
 tare ciò che l’altro non dice, non racconta, non esprime verbalmente ma sente e sta   Non so, nella notte sento una affinità con la mia anima…mi piace la notte.
 provando. L’amico è colui che sa guardarti mentre tu lo guardi e non chiede spiegazio-  6.SE POTESSI VIAGGIARE OVUNQUE NEL MONDO, DOVE ANDRESTI?
 ni, non domanda; ti “aspetta” fino a quando sarai capace di parlare di nuovo oppure di   “Ovunque”: definisce i tantissimi luoghi che vorrei conoscere e i tanti Paesi che vorrei
 superare il momento aprendoti ad un sorriso. L’amicizia è la capacità di sentire l’altro,   visitare. Amo viaggiare: l’idea del “viaggio” mi affascina in sé: vuol dire lasciare il noto
 sentirlo così profondamente da rispettarne ogni aspetto anche il riserbo; è saper strin-  per capire mondi e modi diversi di vivere, di comunicare, differenti espressioni culturali,
 gere solo la sua mano o abbracciarlo senza profferire parola. Ho pochi amici così…ma   artistiche, diverse modalità di sentire e di “abitare la vita”.
 li ho…e il loro valore è per me inestimabile.    Vorrei andare in Egitto, entrare nelle antiche piramidi, vedere il Nilo; vorrei raggiungere



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