Page 28 - RIVISTA NOIQUI GENNAIO 2022
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mEnzIOnE DI mERITO


                                                                                                                                                                                            ROSSANA GUERRERA
                                                                                                                                                                              IL TEMPO DEL DOLORE
                       TERZO POSTO                                                                                                                                              C'è stato un tempo          Il mondo è cambiato
                                                                                                                                                                                                            è un posto migliore
                                                                                                                                                                              ormai passato                 ma allora perché
                                                                                                                                                                              di odio, dolore               tutto questo livore?
                                                                                                                                                                              e infinito terrore.           Che cosa abbiamo perso
                                                                                                                                                                              A nulla è servito,            nel gomitolo del tempo
                                                                                                                                                                              niente ha insegnato,          se invece di cucire
                                                                                                                                                                              tutto quel male               strappiamo quello che
                                                                                                                                                                              sembra dimenticato.           c'è dentro.
                                                                                                                                                                              Eppure, sui libri             E poi non domandia-
                                                                                                                                                                              lo hanno studiato in          moci
                                                                                                                                                                              tanti                         stupiti ed arrabbiati
                                                                                                                                                                              il fragore dei cristalli      dove ci condurrà
                                       IVO TOSTI                                                                                                                              provocato dai giganti.        tutta questa diversità.
                                                                                                                                                                              Giovani, vecchi,
                                                                                                                                                                                                            Fingiamo di essere buo-
                                                                                                                                                                              onesti, ignoranti.            ni,
                     SENZA TEMPO D’ATTESA                                                                                                                                     Collane di sangue,            disposti a perdonare
                     Il futuro che non vedo,                                                                                                                                  monili infuocati,             ma basta un altro colore
                     che intralcia i miei giorni,                                                                                                                             persone marchiate             per farci scordare
                     si spoglia dei sogni e dei desideri.                                                                                                                     da bestie assetate.           la parola "amore".


                     Aspetta - forse - che io muoia,
                     questo impervio mondo,                                                                                                             GINA BONASERA
                     tra corolle di fiori.


                     Eppure, vivo,                                                                                                         SIAMO FUORI DAL PASSATO
                                                                                                                                           Sulla terra nuda tracce indelebili
                     sollevando il mio viso                                                                                                della fatica di esser vivi
                     dalle polveri fredde                                                                                                  tra piogge acide e fitta nebbia
                     della porta dell’oggi.                                                                                                voci arcane di un mondo


                     Ho rotto il vetro della finestra,                                                                                     senza dolci rumori
                                                                                                                                           nelle tasche il sole la vita
                     ho spalancato la porta                                                                                                il verde dei prati il canto dei grilli
                     ed aspetto - senza tempo d’attesa -                                                                                   senza rami secchi i pini secolari
                     il rientro dell’anima.
                                                                                                                                           uve profumate cieli sereni
                     Senza sogni è il mio sonno,                                                                                           il legame col passato
                                                                                                                                           nel nebuloso presente
                     il mio vedere biavo nell’oscurità;                                                                                    intreccia il futuro con passi regolari
                     assente la tua voce.                                                                                                  con lenta andatura


                     ... E il cuore oggi                                                                                                   si fa lontana la coda di un aquilone
                                                                                                                                           si allunga la marina distesa
                     vive in subbuglio                                                                                                     nell'apparente bonaccia
                     perché non nega il domani.                                                                                            a riva un giovane pescatore

                                                                                                                                           prigioniero del suo tempo
                                                                                                                                           sogna l'oceano




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                periodico mensile del gruppo NOIQUI                                                                                                                                         periodico mensile del gruppo NOIQUI
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