Page 22 - RIVISTA NOIQUI MARZO 2022
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ELISABETTA FIORITTI                                       GINA BONASERA                                                                                       LUCIA LO BIANCO                                    MANUELA FLORIS                                    MATILDE D'AMORE

               L'ALTRA FACCIA DELLA LUNA                                 L'ALTRA FACCIA DELLA LUVA                                                                           LA GUERRA E LA STORIA                              PACE IN MANI TESE                                 LUNA


               All’improvviso brillava                                   Ancora neve tarda la primavera                                                                      Forse non saranno lacrime di pioggia               L' alba che all'orizzonte così appare,            Ho guardato sul cielo,
               l'aria d'intorno                                          ingabbiata nei ritmi pesanti                                                                        ad arrestare i lampi del terrore,                  ma le stelle continuano a brillare:               il crescere della luna mentre
               Schiariva il cielo nel                                    di flussi e riflussi temporali                                                                      squarci in un cielo senza stelle,                  e non volendo spazio al nuovo giorno              mi specchio in quel lago e
               sole luminoso, nel                                        eppure, le gemme timide s'affacciano sui rami rivolti alla luna                                     boati nel cristallo dei silenzi.                   che avanza ormai silente, tutt'intorno            straniera mi sento.
               festoso abbraccio delle nubi.                             la luna sì nella sua impenetrabile bellezza avvolta nel suo alone c'è                               Ritroveremo quel filo inesistente                  coi suoi colori e suoni nei dileggi
               D'improvviso era il mare                                  mi guarda e mi sorride mi segue mi fa luce sul viale di ginestre mi                                 di un giorno scomparso nella notte,                in questo pentagramma in nuovi arpeggi.           La tristezza mi assale,
               e la terra lasciava spazio all'acqua, come                accompagna                                                                                          muti e nascosti come polvere di tomba,                                                               solo le ninfee gioiose
               d'incanto.                                                mi nasconde la faccia però                                                                          laceri astanti di vita ormai a brandelli.          Nelle profondità ... c'è magma e fuoco            a rischiarare l'animo,
               Ed ecco, l'acqua lambiva   I i corpi e l'on-              sarà timidezza o forse falsità                                                                      E scriveremo di un tempo maledetto                 il mare che ribolle di onde in gioco...
               da spumosa                                                saranno ancora le sue bugie a togliermi il sorriso promette e non                                   e di quegli anni perduti di illusioni,             che tumultuose invadono la spiaggia               abbracciate ad una
               allagava il mondo.                                        mantiene mi abbraccia e s'allontana                                                                 racconteremo di sogni e di speranze                che par che dorma invece ci incoraggia.           fredda primavera,
               Di spruzzi e di lucciole d'argento                        tu come la luna nella nebbia dei perché                                                             infrante a caso per guizzo di follia.                                                                mi solertano mentre
               carezzava i fianchi.                                      m'illudi e mi deludi ci sei e non ci sei                                                            Un taglio netto, una lama indifferente             Mani protese sempre verso il cielo                seguono il richiamo
               Piano la luna                                             voli col vento nei cieli Infiniti della primavera che non c'è poi torni                             su pelle e carne bruciate per errore,              attendono la quiete ardentemente                  di un uccello.
               bianca di nostalgia                                       e mi parli nascondi lo sguardo e ti cerco in quell'alone che avvolge                                ma sarà forte e cocente giudicare                  fra palme che si stringono ad amare
               inargentava il mare.                                      la luna                                                                                             la pura offesa di umani fatti a pezzi              la pace fra le genti e senza un velo              Canta il cuore nella
                                                                         la luna che non c'è                                                                                 mentre il gioco di anonime pedine                  che ad ogni vita, lui ... l'Onnipotente           notte ed una tremula
               E noi in quell'abbraccio                                                                                                                                      portava avanti un’ultima partita.                  può ancora benedire e ridonare.                   luce brilla nel buio.
               Ad aspettare la sera.                                                 GIULIA GUARNACCIA                                                                       Saranno suoni uditi nel silenzio
                                                                                                                                                                             a riportare memoria delle ore                                                                        Un' alba d'organza
               GRAZIA MARIA MUSCIUMARA                                               LUNA                                                                                    e delle fughe su rocce maledette                   MARIANGELA CERINI                                 fra i penduli chiarori
                                                                                                                                                                             e delle mani tagliate nell’attesa.                                                                   si prospetta ed un
               L'ALTRA FACCIA DELLA LUNA                                             Splendida                       ma ella non stava in cielo.                             Non basteranno oceani d'inchiostro                 LUNA SOSPESA                                      rumore di foglie risuona
                                                                                     come l'astro della notte                                                                a dare senso a ciclica violenza                                                                      nelle sue caverne.
               Che fai, là in cielo, mia amata luna?                                 ella di suo riluce.             Pelle ambrata                                           una clessidra lanciata nel suo giro                Sale lieve dal mare
               Splendi serena e vanitosa come sempre e                                                               labbra di seta                                          in una storia che ha perso la sua storia.                                                            Nel sogno ogni cosa
               dalla tua postazione, al centro dell'oscuro cielo,                    Perla assai rara                vestali d'organza e di velo.                            Forse nasceranno lacrime di pioggia,               la luna,                                          appare ed un velo di
                                                                                                                                                                                                                                sospesa nel cielo
               occhieggi agli innamorati,                                            desio e tormento                                                                        forse un diluvio, salvezza dall'abisso.            vela di luce i contorni                           tristezza avvolge il volto.
               gareggi in brillantezza con le stelle,                                "ammalia e pur seduce".         Il suo lui                                                                                                 dell’oscura notte,                                Tu timida bianca luna,
               e agevoli la navigazione delle barche.                                                                senza fiato                                                                                                in un gioco di trine                              nelle tue maree trascini
               Per questo sei da tutti ammirata e amata!                             Beltà non fu mai                restava ad ammirare...                                  MARIA ANTONIETTA CASSARO                           disegna merletti di nuvole,                       i pensieri.
               Ma da lassù, lo vedi                                                  così imponente
               cosa sta succedendo sulla terra?                                      e ancor più ricercata...        Notte avanza                                            TI MOSTRI A PERDI CUORE                            ascolta                                           Oggi come allora nel tuo
                                                                                                                                                                                                                                silenziose parole
               Il popolo ucraino soffre,                                                                             notte invita                                                                                               profumate di note salmastre,                      lago ci immergiamo.
               fugge da una guerra inaspettata, ingiusta e fratricida.               Ella stregò                     "notte d'amore".                                        Di te mi suggestiona il tuo lucore                 sfoggia cieli di stelle
               A migliaia gli Ucraini lasciano la loro patria,                       cuore d'uomo                                                                            La paziente parsimonia d'apparire                  in un gioco
               alla ricerca di un posto sicuro.                                      e da lui fu amata e odiata.     Due amanti a naso in su                                 Da incarnato angelico                              d’eterna sensualità.
               Ai confini, donne e bambini avanzano verso altre nazioni                                              a contar le stelle                                      a spicchio seducente
               amiche                                                                Luna                            ad una ad una...                                        Anche le stelle guaiscono                          NINA GAGLIANO
               dove, ragazzi polacchi e moldavi, con la loro fisarmonica,            il nome suo                                                                             sconsolate
               suonano musiche tzigane,                                                                                                                                      dal nero che infagotta il tuo cammino              CANTO ALLA LUNA
               per rendere meno doloroso il distacco da un marito o da               (Il nome suo non scorderai... ella si chiama “Luna”.)                                   Ma tu non dici per quale male oscuro
               un papà.                                                                                                                                                      mostri belli gli occhi                             Lo so perché mi guardi questa sera       han preso il loro posto nel giardi-
               C'è freddo, le bombe esplodono, le case crollano,                                                                                                             e fiele amaro trattieni nella bocca                con la dolcezza della primavera,         no,
               ma non crolla la fierezza del popolo ucraino.                               IRIS VIGNOLA                                                                      Di te mi suggestiona la tua quiete                 l'incanto del sorriso tuo m'accende  non sono tanto bravi per cantare,
               Tu, però, continui a specchiarti sulla superficie del mare,                 LUNA PRIMADONNA                                                                   quando il mare ti guarda e si solleva              e voglia di suonar lesto mi prende,      ma al concertino non posson man-
               a litigare con le nubi                                                                                                                                        Ma quando nelle notti maioline                                                              care.
               che tentano di oscurati,                                                    La luna chiese al cielo:                                                          tutta intera ti mostri a perdi cuore               pizzico lentamente un bel motivo,
               a nascondere la tua parte buia.                                                                                                                               io invidio la tua pace                             un canto antico dal tono giulivo,        Che bella emozionante situazione,
               In tanti ci chiediamo cosa c'è in quella parte che non mo-                  "È vero che son bella?"                                                           il tuo sopore lento                                non sono tanto brava a ritmare           a te, mia Luna, va questa canzone,
                                                                                           Ed esso le rispose:
               stri.                                                                       "Sì, mia stella."                                                                 il tuo candore                                     ma la tua guida m'incita a provare;      tu sola sai ispirare melodie,
                Sai, a ben guardarti,                                                      "Come stella?                                                                     Tu brilli e sulle spalle trattieni il nero                                                  che vanno riempiendo cuori e vie...
               ti vedo pallida.                                                            Io son la luna,                                                                   pianto                                             Al canto lieto arrivano gli uccelli,
               Forse sei stanca di aggirarti nel vasto cielo oppure                        non mi confonder con le altre...                                                  Se hai un tormento dimmelo, mia luna               in tanti accovacciati agli alberelli,    Qualche volta provando a cantic-
               nell'altra faccia nascondi un segreto?                                                                                                                                                                           che cingono ridenti la mia casa,         chiare
               Chissà, forse, ti vergogni                                                  che son tutte... nessuna!                                                                                                            coi fior dal cui profumo viene           un ritornello senza esagerare
                                                                                           Io son la primadonna!”, esclamò la luna, offesa.
               di mostrare a tutti                                                         Al che, il ciel rispose, prontamente:                                                                                                invasa,                                  può interrompere il filo della noia
               che, pure tu, soffri                                                        "Davver tu sei avvenente,                                                                                                                                                     e dare all'abitudine la gioia
               e stai piangendo.                                                           amata e venerata dalla gente,                                                                                                        anche il gattino e Max il cagnolino,

               LOREDANA ABATINI                     Tormento di un sogno svanito           cionondimeno, sei irradiata da luce riflettente,                                   SILVANA LA PERNA
                                                    ma improvviso un gemito                quella del sole, di cui vai talmente fiera
               NOTTE BRUNA                          arriva e offre un invito               da elargir a iosa sulla Terra,                                                     LA NOTTE DEL POETA
                                                    a chi sempre ha amato.                 cosicché sentirti la divina dea
               Urla la luna al vento in tempe-      Mostrami luna                          e attirarti appassionati amanti,                                                   Il vento gentile                            come note di canto sospese,                 l'oblio dei pensieri più nascosti,
               sta:                                 l'altra faccia del sole                ché possano adularti, nell'amarsi.                                                 sposta piano le nuvole...                   luce d'oro che negli occhi risplende...     la profondità dell'anima!
               "Fermati stolto mi gira la testa". candida, bella                           Le stelle, inver, brillan di luce propria,                                         come un cavaliere                           respira piano il poeta                      A lei
               Imperterrito, questo, non si         figlia di Iperione                     gioielli iridescenti, nel vasto firmamento,                                        fa spazio alla luna che si specchia vani- per non disturbar l'incanto!                  volge il suo sguardo insonne,
               arresta                              non farmi mendicar Cupido              ma non per questo, altere, stan a lodarsi,                                         tosa nel mare scuro                         Notte salubre e silenziosa,                 si appropria di un angolo di cielo il
               scuote ogni cosa nella foresta.      come un accattone.                     son umili e non s'accordan con il vento,                                           illuminandolo d'argentei bagliori.          sua musa...                                 poeta
               Gira e rigira la faccia Selene       Apri la porta all'eterno futuro        come fai tu, per sparger il tuo argento!                                           E come per miracolo si apre il sipa-        a lei                                       e attende in compagnia della notte
               in ogni suo verso                    e dal cocchio d'argento                Perciò se t'asserisco: "Sì, mia stella"                                            rio...                                      i versi suoi innamorati,                    il sorriso di un'alba nuova.
               a cercare nel cielo                  Endimione catturo.                     accetta il complimento mio, sincero,                                               scivolano giù                               a lei i suoi racconti,
               l'animo perso.                                                              senza pretender d'esser unica e più bella."                                        scintillii di stelle                        la sua storia,




                22                                                                                                                                                                                                                                                                                            23
                periodico mensile del gruppo NOIQUI                                                                                                                                                                                                 periodico mensile del gruppo NOIQUI
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