Page 20 - RIVISTA NOIQUI MARZO 2022
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MENZIONE DI MERITO                                                                                                                                           ANNA MAZZARA                            ANNA FIORILLO-CLAVELLI                              ANNA GIANCARLO


               ALBERTO PREGNO                                                                                  ANDREA VENANZI                                                INFAUSTA SORTE                          HO RAPITO LA LUNA                                   DILLO ALLA LUNA


               LA MIA LUNA                                                                                     VITE RUBATE                                                   Non fu lo scoppiettio                   Ho rapito la luna                                   Cammino senza meta
                                                                                                                                                                                                                                                                         nel deserto di quest'alma affranta.
                                                                                                                                                                                                                     per sognare un cielo
                                                                                                                                                                             della legna ad incenerire
                                                                                                                                                                             i capelli color miele                   che passeggia nell'aria                             Lungo i meandri
               La mia luna, sei stasera                 Voglio che tu mi porti                                 Sentire i tuoi effetti nel cielo                              di mia madre.                           per vedere ballare le stelle                        dei percorsi della vita
               Luce quadrata nella mia camera da  alla mia femmina da amare.                                   vedere anche l'altra faccia                                   Né i lampi a sfrecciare                 per abbracciare il respiro                          s'intrinsecano i pensieri,
               letto                                                                                           affinché si possa capire.                                     dai vetri sbiancando                    della luce che mi invade.                           si perde l'orientamento
               testimone delle mie rivelazioni          Mi manchi quando ti assenti                                                                                          le mie rosee guance.                                                                        della sincerità.
               quando parlo con lei                     la mia terra copre la tua luminosità                   Questa luce illumina i passi                                  Non è stata l'ultima neve               Ho rapito la luna, l'ho adagiata                    Ricordi di un passato appresso
               con la sua foto tra le mie mani.         e fino al violino dei grilli                                                                                         di marzo a gelare i nostri                                                                  s'ergono possenti
                                                        la sua musica, non si sente                            senza dirigere quelli di alcuni                                                                       su un mare di dolcezza
               Mi fai l'occhiolino e ti nascondi        Torna indietro, la mia luce quadra-                    che percorrono e vivono il                                    resti e tingere di sangue               per tuffarci insieme                                alla ragione,
                                                                                                                                                                             il poco pane rimasto
                                                                                                                                                                                                                                                                         giunta è l'ora
                                                                                                                                                                                                                     in una notte dove iniziano
                                                                                                               male.
               Santo Graal, per un istante              ta                                                                                                                   per coccolare il gorgoglio              i sogni del mio amore                               della confessione,
               e rendi triste la mia notte la tua       illuminando la mia camera da letto                     Lacrime innocenti si specchia-                                alle viscere di noi poveri              con te oltre l'orizzonte                            tacere è finito il tempo
               penombra                                                                                        no                                                            agnellini.                              dove la vita continua.                              urla e si dimena
               Non guardando la foto della mia          Se non ti vedo, luna piena
               amata.                                   non è che ti manchi una parte                          in te Luna, piangendo vite                                    Tragici risvolti questa                 Ho rapito la luna                                   il discernimento.
                                                                                                               rubate
                                                                                                                                                                                                                                                                         Giunta è l'ora
                                                                                                                                                                             trascorsa   notte
                                                        La tua stanza sta diminuendo
               Ti vedo anche al tramonto                nei miei sogni, con la mia amata.                      da uomini gaglioffi e diabolici.                              al suonare delle sirene                 quando l'ho vista                                   di mendicare il perdono.
                                                                                                                                                                             d'improvviso di metalli
                                                                                                                                                                                                                     nel pozzo, sola e triste
                                                                                                                                                                                                                                                                         Nella valle del silenzio amaro
               pettinare i tuoi ricci                                                                                                                                        e detriti furono coperti                ho sentito la sua                                   la luna altera fugge
               allo specchio del mare                   La mia luna, sei stasera                                                                                             i nostri innocenti corpi                essenza abbandonata                                 la mia angoscia interiore
               e i gabbiani che ballano                 quella che mi ispira nei miei versi
               festeggiando la tua presenza             parlare di te e della mia musa                                                                                       addolorando la luna                     e l'ho rapita per farla                             sferzata dal vento.
                                                                                                                                                                                                                     abitare in due cuori
                                                                                                                                                                             per l'infausta sorte.
                                                                                                                                                                                                                                                                         Intorno soltanto il vuoto
               luce argentata nel mare.                 la mia anima viaggia così lontano                                                                                                                            che si amano                                        e l'ombra del rimpianto...
                                                        e illumini il mio cammino
               Alzo gli occhi verso il cielo            fino ad arrivare alle braccia                                                                                                                                da sempre e per sempre.
               sospiri di me se ne vanno                della donna che nei miei sogni
               come un lupo entra nel suo zelo          Ho segnato il mio stesso destino.                                                                                    ANNALENA CIMINO                              CARMELA DE GIORGIO                              CHIARA GAMBARARA
               per portare il suo compagno
                                                                                                                                                                             NON SI PUÒ                                   L'ALTRA FACCIA DELLA                            LUNA
                                                                                                                                                                                                                          LUNA
                                                                                                                                                                             Non si può fermare                                                                           Oh
               Alexandra Firita
                                                                                                                                                                             lo scorrere del tempo,                       Luna bugiarda,                                  falce di luna fulgente

               LA LUNA                                                                                                                                                       non si possono placare                       luna beffarda,                                  tu che
                                                                                                                                                                                                                          piuttosto che niente
                                                                                                                                                                                                                                                                          simile a lucida conca d’argento
                                                                                                                                                                             le onde del mare.
               (l'ultima parte del poema)                                        Con i piedi bagnati di Amnios                                                               Non smetterà mai                             mi illudi e mi incanti                          raccogli
                                                                                                                                                                                                                                                                          ogni silenziosa lacrima mia
                                                                                                                                                                             l'avvicendarsi delle sue fasi
                                                                                                                                                                                                                          con una virgola
                                                                                 fu baciato dalla Luna ed iniziò
               C’era la Luna bianca                                              a spargere i suoi piccoli grandi passi                                                      la luna.                                     di luce velata,                                 ospitando
                                                                                                                                                                             Non s'addormenterà mai
                                                                                                                                                                                                                                                                          nella smussata ansa crescente
                                                                                                                                                                                                                          alone soffuso,
               d’avorio incantato fantasma                                       nei quattro venti                                                                           il giorno senza aver baciato                 traballante                                     le segrete preghiere
               che spoglia i suoi mille veli                                     come il seme che germoglia la foresta                                                       la notte.                                    su un mare in burrasca,                         d’un minuscolo cuore spaurito
               svelando celesti segreti.                                         come la vita che genera la vita.                                                            Non si disperderà mai                        fra frasi fatte,                                or dimmi forte
               Sui mari, la Luna, appena sentita la brezza                       Con i suoi piccoli grandi piedi                                                             il vento fra le nuvole.                      di circostanza,                                 se possiedi
                                                                                                                                                                                                                          tra frammenti di ombre
                                                                                                                                                                                                                                                                          un definito pensiero inespresso
                                                                                                                                                                             Non si placherà mai
               dolce come un respiro di neo-genito,                              toccò la sofferenza del cammino                                                             un amore immenso.                            in una notte scura,                             una chiave d’accesso
               come un sospiro d’albatro in nottambulo volo,                     senza naufragarvi, senza fermarsi altrove,                                                  Vivrà per sempre riflesso                    fra brandelli di cuore                          al tuo nucleo complesso
               Ella, così grandiosa, fantastica,                                 arrivò sulla Via Lattea.                                                                    in una lacrima.                              sparsi tra flutti del mare                      poiché l’ignoranza
               in una danza sulle onde                                                                                                                                                                                    in tempesta                                     dell’original verità
                                                                                 C’era la Luna come un occhio sveglio
               mille lune, frantumi galleggianti verso la riva,                  nell’animo della notte, limpida, serena,                                                    DANIELA CAPPANARI                            E dietro il chiarore                            spaventa
                                                                                                                                                                                                                          artificiale
                                                                                                                                                                                                                                                                          anche i più risoluti animi
               lì, dove la sabbia ammucchiava le alghe                           benedetta Luna che faceva sorgere dalle sue labbra                                                                                       d'una finestra,                                 ed io
               e le conchiglie vuote                                             dal suo cuore di madre un incantato fiume                                                   DARGLI UN NOME                               affacciata sul vuoto,                           tenero fiore tremante
               come in un marsupio.                                              di ninna nanna che dondolava dolcemente                                                                                                  pieno di niente,                                di disciogliermi rischio
                                                                                 me, quello appena giunto nel Mondo, bagnato di Amnios.                                      Quando cadrà la luna                         un'anima in pena si dispera                     nel calderon delirante
                                                                                                                                                                             non saranno i poeti                          Respira a singhiozzi                            ove il caos
                                                                                                                                                                             a sentirne il rumore                         il silenzio della notte,                        è il principale ingrediente.
                                                                                                                                                                             Loro hanno silenzi
               ELISABETTA BIONDI DELLA SDRISCIA                                                                                                                              preziosi da ascoltare                        il torpore
                                                                                 Era il venti luglio, l’anno correva                                                                                                      di lunghe ore in attesa                       ALMA BIGONZONI
               È GIUNTO INFINE IL TUO MOMENTO                                    Millenovecento sessantanove,                                                                Qualche cane randagio                        di un rumore
                                                                                                                                                                             annusando l'aria
                                                                                 e la tua voce commentò in diretta                                                                                                        di passi che mai più                          TU E LA LUNA
               Adesso che sei tu a posare il piede                               il primo passo umano sulla luna.                                                            guairà di dolore                             sentirà
                                                                                                                                                                             E un vecchio barbone
               in territorio a tutti sconosciuto                                 Neil Amstrong fu quell’uomo fortunato,                                                      sentirà più freddo                                                                         A quest'ora calma della sera
               non ci sarà nessuno a raccontare                                  di Aldrin, che lo segue, non c’è traccia                                                    il cappotto del buio                                                                       il cuore stanco e solitario
               passo passo tutto ciò che è accaduto.                             nel ricordo di noi che guardavamo                                                           Ma non dirà niente                                                                         s'acquieta.
                                                                                 con ansia crescente e con passione                                                                                                                                                     Quest'immobile silenzio
               Non ci dirà nessuno il tuo “Ha toccato!”,                         la cronaca veemente e le parole                                                             Nel suo mondo di cartone                                                                   mi scorre nella mente e sente
                                                                                                                                                                             non è così importante
               possiamo solamente immaginare,                                    di Tito Stagno alla televisione.                                                            Quando cadrà la luna                                                                       la mia anima
               quello che, in vita, a tutti noi è negato.                                                                                                                                                                                                               il ricordo dei tuoi passi.
               Invece mi ricordo forte e chiara                                  È giunto infine il tuo momento, Tito,                                                       un vecchio innamorato                                                                      Quando la tua immagine svanisce
                                                                                                                                                                             cercherà nel suo cuore
               la voce che gridò con emozione                                    di sapere cosa si prova al tocco                                                            il ricordo di qualcosa                                                                     mi rimane il tuo riflesso impresso
               “Ha toccato! Ha toccato in quest’istante!”                        del piede sopra un nuovo territorio,                                                        che riempiva il cielo vuoto                                                                come un lampo dentro il cuore.
               che trasformò la luna in continente,                              ma non potrai gridarci il tuo entusiasmo                                                    Non riuscirà a dargli un nome.                                                             Potessi esser la luna
               in terra di conquista da studiare                                 e per sapere io devo qui aspettare                                                                                                                                                     a te mi donerei
               dall’astro in cielo, pallido e silente                            il mio allunaggio, che non può tardare.                                                                                                                                                per far brillare al buio il tuo lucente
               che guardavamo assorti quand’è sera.                                                                                                                                                                                                                     viso




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                periodico mensile del gruppo NOIQUI                                                                                                                                                                                                 periodico mensile del gruppo NOIQUI
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