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GRAzIELLA DE ChIARA   bRunO bRunDIsInI





                  IL MALE NELLE FIABE.
 I RACCONTI SETTEMBRINI: RICORDI ANTICHI E DISCORSI PER RIFLETTERE A SCUOLA
                  La struttura di molte fiabe è caratterizzata dalla contrapposizione di personaggi malvagi

                  e personaggi buoni, e si conclude sempre con la vittoria di questi ultimi. Si tratta di uno
 Apriamo le porte a settembre come quando si   schema apparentemente semplice, adatto ad accogliere il pensiero infantile che è appunto

 aprono i libri di fiabe per bambini.  lineare. Infatti, a differenza di ciò che avviene nel mondo degli adulti ove nelle interazioni
 Ricominciamo nuovamente con i racconti dei   vige l’elaborazione della coscienza, nelle fiabe il bene e il male sono espressi a tinte nette e

 nonni, quelli che quando inventi, fra i tuoi ricordi,   forti senza passaggi intermedi e gradazioni di colori. I personaggi non hanno conflittualità

 appare sempre qualche novità a rapire gli sguardi   interiori, pentimenti, ripensamenti, incertezze, non esiste il perdono. Questo perché il bene
 più distratti.   e il male non sono all’interno, ma costituiscono il personaggio stesso, in una sorta di cate-

 La fantasia è come un giardino fiorito, ogni tan-  gorizzazione (la strega, la fata, il principe e via dicendo). Pertanto, la narrazione fiabesca è

 to sbuca un fiore nuovo e lo guardi stupefatta,   caratterizzata dall’azione e non indugia in riflessioni morali o esistenziali. Essa è fonte di
 annusando fino all'ultimo petalo per scoprirne le   emozioni forti e il male non può che essere violento, aberrante, primitivo, grossolano. In

 essenze.         realtà all’interno di questa apparente semplicità si nascondono le dinamiche assai comples-
 Come far appassionare i bambini ai racconti, alle   se del processo di formazione dell’Io. La fiaba parla il linguaggio del bambino e non quel-

 storie, alle fiabe è sempre una meravigliosa avven-  lo razionale dell’adulto e la sua funzione è mettere ordine nelle emozioni, dare ciascuna

 tura, che scorre attraverso la pelle e resta a farne   un’immagine ben definita ed indirizzare il pensiero verso la razionalità. Infatti, il bambino
 tesoro.          prova le stesse paure dell’adulto, il senso di abbandono, l’angoscia della morte, l’essere in-

 I racconti settembrini iniziano sempre con il pri-  difeso, ma non sa dare loro un nome, per cui si sente invaso e soverchiato da esse. I perso-

 mo fresco e, osservare dalle finestre con i piccoli,   naggi stereotipati che animano il mondo fiabesco con il loro simbolismo lo aiutano a dare
 è un bellissimo viaggio, per portare i loro com-  un ordine al caos emozionale e a stabilire quella distanza fra fantasia e realtà che permette

 menti alla riflessione sul tempo, sulla natura e sulla scuola appena ricominciata.  lo sviluppo di una crescita equilibrata.  La rappresentazione di un mondo manicheo, con la

 I più piccoli sono sommersi di curiosità e i loro occhi luccicano di voglia di sapere, mentre i   netta rappresentazione di personaggi buoni e cattivi, senza ambiguità, è fondamentale nel
 più grandi, hanno già un'idea sul trascorrere del tempo e   condurre il bambino verso un ordine interiore e nel superare le paure. In questo senso, ad

 delle stagioni e anticipano qualche evento lungo il percorso di comunicazione.  esempio, la paura astratta della morte si concretizza nel personaggio strega o nel drago o

 I racconti settembrini hanno ancora il sapore delle vacanze appena finite, dei giochi fra la   nel capitano Uncino.  Nel momento in cui le angosce si esprimono in figure concrete, esse
 sabbia e lo stare insieme alla famiglia.   possono essere combattute e sconfitte, cioè razionalizzate. Ma queste figure del male, se da

 Parte così la voglia di raccontare dei bambini: ognuno dice la propria e tutti vogliono ricor-  un lato è necessario che esistano, dall’altro non devono essere, a loro volta, fonte di paura.

 dare quanto vissuto.  Per mettere a riparo il bambino da turbamenti che sortirebbero l’effetto opposto nel pro-
 La fantasia apre a discorsi fiabeschi e dipingerli poi con i colori è un po’ come riviverli.  cesso di razionalizzazione, molte fiabe iniziano avvertendo che si tratta di luoghi e tempi

 Portare in classe il proprio vissuto è come stringere a sé le emozioni di ognuno e i legami   lontani: “c’era una volta in un paese lontano”.

 divengono più forti.  Ma oltre a mettere ordine nelle emozioni, spesso le fiabe hanno anche la funzione assai
 Oltre ogni insegnamento, oltre la didattica, esiste un modo che abbia il sapore del bello e la   più raffinata di risolvere nel bambino quella sofferenza che nasce dai complessi che insor-

 ricchezza dell'altro.  gono verso i 3 anni. A titolo esemplificativo prendiamo in considerazione il complesso di

 Tutti siamo capaci a raccontare, pochi sono in grado di farsi ascoltare.  Elettra, che è la versione femminile del più conosciuto complesso di Edipo. Secondo la
 I racconti dei nonni, quelli dal suono antico, vanno sempre a ricordare qualcosa e quel qual-  definizione di Jung esso si esprime con il desiderio della bambina di fare l’amore col padre

 cosa, può essere l'insegnamento più grande che abbiamo mai conosciuto.  e nella competizione con la madre. Ciò genera quindi dei sentimenti negativi nei confronti


                  della madre, che comunque nello stesso tempo è amata, il che fa nascere un forte senso di
                  colpa. Nella sua immaturità l’io infantile non è ancora in grado di gestire contemporanea-
 ACROSTICO SETTEMBRE   mente sentimenti contrapposti verso la stessa persona, tanto più se questa è la figura affet-

                  tiva più significativa rispetto alle altre. Il bambino risolve questo conflitto dividendo l’og-
 S uona la sveglia al mattino  getto, cioè la figura della madre, in due versioni diverse, quella positiva, da amare, e quella

 E state lontana, leggero il piumino  negativa da odiare. La mamma, infinitamente buona è morta e al suo posto c’è la matrigna
 T atuati i tramonti sul cuore  perfida. Questo processo di scissione dell’oggetto in due entità, quella del male e quella del

 T estardi i riflessi col bagliore   bene, mette quindi a riparo da confusioni e rappresenta un meccanismo di difesa utilizzato

 E ccomi  svelto sulla via  inconsciamente anche dall’adulto in situazioni conflittuali che comportano instabilità.
 M eglio sbrigarsi, con euforia

 B ambini attenti

 R apiti da storie
 E ra settembre a dare memorie








 6   periodico mensile del gruppo NOIQUI                                             periodico mensile del gruppo NOIQUI                         7
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