Page 35 - RIVISTA OTTOBRE 2024
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Giuseppe Mauro Maschiella                                                          Grazia Riballo

                LA DONNA CHE NON C’E’ DOMANI                                                       A TE



                Con te ho raccolto petali ed orizzonti                                             Era di marzo
                sorrisi e nuovi sguardi nei rossi tramonti,                                        e il cielo piangeva

                con te stretti fino a farci male                                                   tintinnavano i vetri

                e quando facevamo l'amore e ti sentivo vibrare.                                    per l’urlo del vento


                                                                                                   osservando il tuo volto
                Ora, sei tu il mio passato                                                         mi sentivo tremare

                scivolato via dalle mie mani                                                       all' orribile idea

                sei la donna che non c'è più domani                                                che assillava la mente
                che mi danzava dentro i pensieri                                                   rivedevo il passato

                mentre i tuoi passi sanno già di ieri.                                             il tuo agile passo

                A volte anche il cuore sai, si confonde                                            nel campo di ulivi
                e scambia una prigione per un orizzonte                                            sotto il sole cocente

                ma la tua luce non era mai sincera                                                 ed ora pregavo

                non aveva il calore della primavera.                                               chiedendo venia

                                                                                                   a te, ch'eri quercia
                E il nostro amore senza alchimia                                                   del tempo fanciullo

                dalla mia stanza rotolava via,                                                     avrei voluto... sì avrei voluto

                come un pittore senza più colori                                                   solo del tempo
                un arcobaleno che s'è smarrito                                                     per dirti parole

                il tuo grigiore piano usciva fuori                                                 a volte pensate

                riconsegnandomi il mio infinito.                                                   o dette a metà



                E mentre piano scivolava via                                             Loretta Zoppi

                il nostro noi senza più fantasia                                         RICORDI
                sfuggivi pian piano dalla mia vita

                lascandomi liberi cuore e mani                                           Frizzava l'aria

                come una storia nata già finita                                          per l'incipiente brina

                 eri la donna che non c’è domani.
                                                                                         e un crepuscolo di bronzo colorava

                                                                                         il volo placido, sottile e solitario
                                                                                         di un airone

                                                                                         allo sfociar del fiume.

                                                                                         Sapevano di bosco e mele rosse
                                                                                         quei giorni

                                                                                         e l'ansa gorgogliava vita.

                                                                                         Tu

                                                                                         con arte modellavi il gorgo
                                                                                         e tolta l'acqua slittavano le anguille ...

                                                                                         Nere scintille perdute e senza scampo.

                                                                                         Poi la sera accendevamo il fuoco,
                                                                                         il nostro dentro ardeva eternamente,

                                                                                         e guardavamo assorti e un po' rapiti

                                                                                         le prede a sfrigolare sulla fiamma.
                                                                                         Più tardi le stelle nella verde tenda

                                                                                         erano punti da unire col pensiero...



                                                                                         Oggi, nel cuore nessuno spazio manca

                                                                                         ogni tracciato è galassia di ricordi.




                                                                                 periodico mensile del gruppo NOIQUI                            35
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