Page 52 - RIVISTA OTTOBRE 2024
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Demetrio Rosa                                                Mariano Grossi

                NOUVEAU PO'EME

                                                                             Il giorno somigliava al nero del petrolio

                Il sole giocava                                              amaro nella bocca quel sorso di rosolio
                mandando flash di luce                                       che mamma mi versava col cuore che piagava

                scattando fotografie                                         mentre la disertrice da me s'allontanava.

                sulla terra.                                                 La fedeltà promise a me, alla mia bandiera
                                                                             si rivelò bugiarda, falsa contrabbandiera.

                La luna                                                      Ecco perché quel giorno fu nero come pece

                scivolo'                                                     per colpa di una donna che tradimento fece.

                sotto la terra                                               Nero appariva il sole da nuvole coperto
                e la terra divenne luna.                                     e nero anche il mio cuore perduto in un deserto.




                Il cielo azzurro
                s' innabisso'                               Antonella Ariosto                              Marino Moretti

                nel mare                                    IL FUNESTO IMPASTO                             FOLLE DI TE

                lasciando le stelle al passato.
                                                            Di getto mi hai detto                          In questa notte


                L'uomo si recreo'                           ti ho scritto una canzone                      di follia

                dopo le radiazioni atomiche,                parole e musica                                il sole illumia
                in qualcosa che la fantasia                 sgorgate dal mio cuore.                        la mia via,

                mai avrebbe potuto concepire.                                                              mentre le rondini
                                                            Felice ero felice                              danzano

                                                            anzi felicissima                               di fiore in fiore
                                                            e non vedevo l'ora                             sfoglio le viole,

                                                            di ascoltarla                                  per sapere

                                                            dal video che su messanger                     se sei tu
                                                            mi avevi inviato.                              il mio amore.

                                                                                                           Ma è oramai

                                                            La musica era bella                            autunno inoltrato
                                                            niente da dire                                 e tu sei fuggita

                                                            ma le parole                                   sulla luna

                                                            erano sproloqui                                piano, piano.
                                                            senza capo né coda.                            Prendo il primo

                Maria Strazzi                                                                              aeroplano

                                                            Un funesto impasto                             che non passa

                Amava girare in lungo                       un'impossibile poesia.                         e vado

                con scarpe appese                                                                          ad abbracciare
                a un lembo di fazzoletto                                                                   un'altra.

                scegliendo d'esser cavallo

                senza coda
                e cinque zampe storte

                il tempo senza lancette

                gli moriva dietro
                contando a menestrello

                e il cielo d'ovatta

                poggiava la sua sete
                sulla fontana d'arte

                ormai socchiusa

                a righe di quadretti.






                52   periodico mensile del gruppo NOIQUI
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