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POESIA CONTEMPORANEA





                                       CARAMELLE DI PACE                   s’alzano in tutte le chiese e
                                                                           quel tempo che sembrava fer-
                                       La mia silenziosa compagnia,        marsi
                                        i fiori di nuove primavere,        prima del suono di gioiosa
                                       il vuoto del silenzio lunare che  campana.
                                       ogni notte si tuffa nel mare e      Il coraggio di confessare le mie
                                       l’arcobaleno da regalare ai         paure
                                       bambini che                         anche quella di scendere le
                                       ne facciano caramelle di pace.      scale…
                                       Gli aironi come tracce sui          ancora, come rondine in cerca
                                       fiumi                               d’ accoglienti tettoie dove nidi-
                                        perduti tra i boschi d’acacia e    ficare,
                                       tutte le storie d’amore             sarà il mio scrivere,
                                       narrate dai miei cantastorie.       il mio modo di donare
                                       I crocefissi di legno tarlato che  FINA D’IGNOTO


                 Ascolto                                                       che mi vede
                 silenzi delicati               Dischiudo                      ancora una volta
                 quando non ci sei              lo scrigno dei ricordi         indifeso.
                 e                              per assaporare la tua voce
                 il profumo di te               che conosco unica              Basta un bacio
                 riempie il vuoto               tra mille                      dato alla finestra
                 della solitudine.              perché pronuncia               della nostalgia
                                                il mio nome.                   che la notte romantica
                 Ti cerco                                                      ti porterà.
                 nei riflessi colorati          Non servono
                 di un sogno                    queste parole ingombranti Ovunque tu sia.
                 del mio sogno                  per trasmetterti
                 dipinto dal tuo affetto        tutta la dolcezza              ALESSANDRO PEDITI
                 in un caldo abbraccio.         di un sentimento





                      Passato è nella sera un pellegrino...        Io l’ho accostato docile e silente,
                                                                   senza chiedere nulla,
                      Passato è nella sera un pellegrino,          seguendo sulla sabbia, lentamente,
                      nel suo mantello nero.                       un’orma di fanciulla.
                      Esile, muto, il volto di bambino,
                      chiuso nel suo mistero.                      Quel viandante muto era il mio cuore.
                                                                   S’apre davanti al mare.
                      M’ha invitato accennando con un dito         Fin là son giunto in cerca dell’amore,
                      delle sue mani spoglie                       e non so più tornare.
                      verso un rosso tramonto d’infinito
                      e un gemito di foglie.                       LIDO PACCIARDI






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