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ELVIRA QUAGLIARELLA









                   L’INVISIBILITA’ DEI BAMBINI
                   Tutti abbiamo qualche ferita.  Alcune sono graffi superficiali, danno fastidio con mo-
                   derazione ma non influenzano troppo le giornate. Altre sono più profonde, cicatriz-
                   zano con difficoltà e con difficoltà si cerca come renderle parte integrante del resto
                   del corpo, si cerca come farne armonia con il resto della propria pelle.
                    Alcune però sembrano indelebili, sono solchi dolorosi, pronti a sanguinare di nuovo
                   anche dopo molto, troppo tempo. Sono le ferite che crescono con noi, quelle che si
                   nascondono, che diventano altro e impediscono alla vita di essere la danza armonica
                   che dovrebbe, rendendola incerta, fragile, appena definibile. Molte di queste sono le
                   ferite degli Invisibili. Persone cresciute pensando di non esserci e che desiderano, e
                   temono insieme, il potere di uno sguardo. Sentirsi non visti, trasparenti è una sen-
                   sazione triste, dolorosa, frustrante. Desiderare che qualcuno noti la nostra presenza
                   e di essere in qualche modo considerati. Desiderare di essere come ti sembrano “gli
                   altri”, sicuri, capaci di esprimere la propria opinione, bravi nell’essere protagonisti
                   ed invece stare lì in mezzo a loro e sentire lo sguardo degli altri passare oltre, come
                   essere invisibili. Il sentirsi invisibili nasce da noi stessi. Non possiamo, infatti, essere
                   visti dagli altri, se noi per primi non riusciamo a vederci, nascondendo a noi stessi
                   il nostro vero essere; ci comportiamo con noi stessi come se non esistessimo, come
                   se non avessimo esigenze, diritti, desideri; come se dovessimo sempre rispondere
                   ed agire secondo i nostri doveri e mai seguendo quello che veramente vorremmo e
                   potrebbe procurarci benessere. Ci comportiamo come se quello che pensiamo non
                   avesse valore, come se non potessimo mai dire no, sempre cercando di assecondare
                   gli altri per essere in qualche modo riconosciuti ed amati. Chi si sente invisibile ha
                   imparato a rendersi tale fin da bambino, ha imparato a nascondersi, a camminare in
                   punta di piedi per non disturbare con il rumore dei propri passi. Fin da bambino ha
                   imparato a chiedere il meno possibile, a parlare a voce bassa, perfino a giocare senza
                   fare rumore, a chiedere sempre “permesso”, a lasciarsi ferire dagli altri, sentendosi
                   sempre non meritevoli d’amore e responsabili del malessere altrui.  Chi si sente invi-
                   sibile non è mai stato visto, in primo luogo, dai propri genitori. In genere proviene
                   da famiglie con problemi relazionali, famiglie altamente conflittuali o con un genitore
                   con problemi di depressione o altre patologie; famiglie con situazioni problematiche
                   su cui sembrava essere focalizzato l’interesse dei genitori.  Per questo, da bambini si
                   è cresciuti con l’idea che quello che accadeva in famiglia fosse in parte colpa propria,
                   che se si fosse stati buoni, accondiscendenti, se non si fosse arrecato disturbo, magari
                   il malessere della propria madre o del proprio padre o gli altri problemi sarebbero
                   spariti; con la convinzione che se si fosse stati dei “bravi” bambini, si sarebbe ottenu-
                   to amore e riconoscimento. Questi pensieri, queste ferite, purtroppo, non scompaio-
                   no con il tempo, ma sono diventate la colonna sonora della propria vita, portandoci a
                   ripetere la stessa modalità relazionale a scuola, con gli insegnanti, con gli amici e poi
                   nel lavoro, nella relazione di coppia, nel rapporto con i propri figli. Le persone che si
                   sentono invisibili, sono persone estremamente sensibili, intelligenti che potrebbero



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    periodico mensile del gruppo NOI
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