Page 69 - Rivista Mensile NOIQUI
P. 69
ordinò perentoriamente. Perciò, drizzatosi di malavoglia sulle magre gambe traballanti,
la seguì verso la soglia di casa socchiusa, dove restò a bocca spalancata, nel vedere al di
fuori i suoi compagni, totalmente immobili, i quali, seri in volto, lo stavano fissando.
Parevano cani bastonati. L’insegnante lo squadrò per un attimo; così smunto in viso,
gli procurava molta pena. Dopodiché, estratto un astuccio di velluto nero, nuovo all'ap-
parenza, lo aprì e ne trasse una penna. Al che Rinaldo, osservandola ancora fra le mani
dell’uomo, la riconobbe: si trattava della sua penna! Ma... c’era un “non so che” di in-
solito, al suo comparire. Allorché la prese tra le dita, la rimirò: il pennino nuovo, del
colore dell’oro, scintillando sotto i raggi del sole, la faceva sembrare magica! A quel
punto, il maestro, scusandosi per il pesante torto da lui subito, lo rassicurò sul fatto che
i suoi compagni, avendo oltremodo imparato una bella lezione di vita, se ne erano
pentiti. Dichiarò inoltre che, essendosi rotto il pennino, era stato loro doveroso com-
pito farlo sostituire con un altro, tutto d’oro. A Rinaldo scesero le lacrime dagli occhi,
nel riavere fra le mani la sua penna, divenuta ancora più preziosa di prima, con il suo
pennino d’oro fiammante, quasi fosse stata incoronata Regina. Poi, serio a sua volta, li
scrutò uno a uno, innanzi a che le sue labbra pressoché esangui si atteggiassero a un
radioso sorriso, volto a rallegrare il cuore dei compagni, i quali batterono le mani dian-
zi ad abbracciarlo festosamente. E fu così che tornò a scuola tra di loro e mai più fu
canzonato; al contrario, essi lo acclamavano sovente a gran voce cosicché poter udire
poesie e storie, riportate sui quaderni che profumavano il pennino d’oro della sua ado-
rata penna, come a onorarla e nei quali imprimeva altresì pensieri, narrava dei suoi
sogni, rivelava i propri desideri prima che prendessero il volo, onde finire in quel mi-
sterioso angolo di firmamento, nell’attesa che arrivasse il tempo in cui, tramite lui
medesimo, fossero (meglio ancora sarebbero) stati in grado di materializzarsi... O che
uno spirito folletto, burlante e spiritoso, stranamente lo aiutasse a esaudirli. Oppure
che, dal suo ovattato mondo ideale, discendesse una fata, munita di bacchetta, che si
degnasse di attuare una malia al fine di tramutarli nel reale. Ma se ciò non fosse stato,
se quel che era volato via, lassù fosse rimasto per l’immenso eterno, Rinaldo era co-
munque sereno, fiero del suo più prezioso tesoro, la sua penna dal pennino d’oro, che
guidava la sua mano e non viceversa. A posteriori, divenne un poeta osannato, uno
scrittore beneamato, mediante la cui fama, oltrepassante i confini del di lui paese natio,
realizzò parte di quei desideri in paziente attesa nell'apposito ambito celeste.» «Non-
no... Allora, questa è veramente la penna di Rinaldo!», esclamò, saltando in piedi, sbi-
gottita dall’avere un simile tesoro fra le mani. «Sì, mia cara, si tratta di un gioiello assai
prezioso! Ti apparterrà, un giorno; ragione per cui, ne dovrai avere molta, molta cura.
Osserva bene la foto incorniciata, appesa alla parete di fronte; vedi quel signore che
sorride? È il mio bisnonno! Sai indovinarne il nome?» «È Rinaldo, nonno!» «Brava,
tesoro! Ero conscio che lo avresti capito immediatamente.» «Ma nonno, non avrei po-
tuto sbagliarmi! Ha la penna, nel taschino; guarda bene, il tappino sta spuntando fuo-
ri.» «Acciderba... Non vi avevo mai fatto caso! È proprio vero, quella è la sua penna...
Ma guarda, se la portava sempre appresso! Era la sua compagna da sempre, la sua
ispiratrice, la sua musa di poesia, di storie, di racconti, di tutto ciò che è fantasia, volan-
do per quel mondo innaturale che ancora esiste, dove tutto prende vita e tutto si può
fare.» «Anche tu, nonno, viaggi in quel mondo?» «Sì, anch’io, esattamente come Rinal-
do. Bene... Si è fatto tardi; scendiamo di sotto, ci staranno aspettando. Curiosetta mia...
Curiosare non è male, se fatto per conoscere; ma essenzialmente per quello... e non per
altro. Onde per cui, se ciò sarà il tuo obiettivo, non smettere mai.» «Se non erro, ades-
69
periodico mensile del gruppo NOI