Page 30 - RIVISTA NOIQUI APRILE 2024
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La poetessa spesso racconta che il suo avvicinamento alla poetica è incominciato mentre
LA PAROLA LIBERTÀ ascoltava affascinata da piccola dei versi insoliti, vaghi, allusivi che non riusciva a decifrare.
che ci lega a una dinamica Prima di cogliere il significato, il contenuto, colse il gorgogliante indefinito, il mistero che
Può darsi che la libertà sia di costante produzione che sostiene accompagna la parola, ascoltando e leggendo i versi della poesia “Cima” di Gabriela Mistral,
l’assenza di paura, una stancante ruota Premio Nobel per la letteratura. Questo avvicinamento, questa meraviglia di Ida Vitale verso
dicono che sia un processo di stress e rendimento la sua maestra Mistral, dura tuttora.
che contempla un conoscere, a cui dobbiamo adattarci.
un volare che dona ali, Può essere che la libertà sia IL suo libro Disidencias leves ripercorre tra incertezze e assenze inevitabili tutta la sua poetica
una cultura che non dà da pensare uscire da tutti i dogmi e adattamenti, che, nonostante fosse andata in esilio nel 1974 per ritornare a Montevideo circa tre decenni
ma sviluppa il pensiero critico, da tutte le avidità, gelosie, dopo, trovò casa nell’inquieta bellezza dei suoi versi.
un infinito umano creato invidie e ambizioni. La voce poetica di Vitale indugia nella natura (nelle piante e negli alberi; nei passeri, negli
a misura dell’uomo. Forse la libertà è solo il terrore storni e nei ricci; nel vento, soprattutto nel vento), nella neve e nelle stagioni, negli addii,
Può darsi che la libertà sia di chi l’ha promulgata nelle morti e nei lutti, nelle vicissitudini dell’esperienza e nella spinta incessante dell’energia
una capacità di scegliere togliendola agli altri. vitale, nella città stagnante e disumanizzante, nel linguaggio e nelle parole. Scrive nell’esi-
che responsabilizza, Forse la libertà è una domanda stenza della parola.
un agire sociale che non racchiude senza risposte che dirige
le idee nel dogma la saliva di un popolo Dal libro “Oidor andante” (1972): “Decimata, dissanguata, / tagliata in tante parti / come
della cieca certezza di avere verso lo spettro fantasmagorico sogni, voglio / però, / questo e non altro modo / di essere viva; / questo e nessun altro
conquistato la verità assoluta. dell’abisso. modo di morire; / questo sussulto / e non più la solita / dormiveglia. / Come l’ombra di sé
Può darsi che abbia ragione Alda Merini Forse se si parla di libertà stessi / o come un fiammifero violento che arde. / Non c’è altra alternativa, / né più segno
e che il grado di libertà di un uomo e la stessa parola non lascia liberi identificativo. / Non c’è altra morte. / Non maggiore vita.”
si misuri con l’intensità dei suoi sogni. di amare le gabbie mentali degli altri Leggendo questi versi si può facilmente intuire che la poesia può davvero mantenere viva
Può darsi che la libertà sia è perché la parola non serve a nulla una lingua, che le sue manifestazioni possono essere varie nel tempo, e soprattutto che la
evitare l’inoculazione e ha bisogno di un altro linguaggio poesia ben sa come difendere la parola, come fare nascere dalle parole nuove interrogazioni
della narrativa che afferma per definire il rispetto che rende liberi.
che la libertà sia un illimitato sul mondo e sulle sue forme. Pochi poeti raggiungono davvero questo scopo e tra questi c’è
orizzonte di possibilità Yuleisy Ida Vitale, una poetessa che è nell’insieme classica e moderna, con una poetica che cavalca
il drago, senza rifiutare il suo fuoco. Una poetica che cambia continuamente dimora, che de-
canta e ingrandisce la lingua spagnola in modo sottile ma incisivo. I suoi accostamenti pro-
pongono lo spirito errante delle sue visioni e mettono in evidenza il permanente conflitto
tra le parole e i loro significato, un caos e un ordine che fanno parte dello stesso mare, mare
che fa parte di un vasto oceano.
Disidencias leves è una generosa antologia con più di dodici libri di Ida Vitale al suo interno,
dal 1949 fino al 2021. Pertanto, all’interno di questa raccolta è possibile cogliere la costan-
Cento anni di parole per dire sempre il nuovo za dei suoi argomenti, ma anche la sua evoluzione e e le sue variazioni tematiche e formali
lungo il tempo.
(note critiche e traduzione di Yuleisy Cruz Lezcano)
Lungo le pagine di questo libro la prosodia occasionale non prevale sulla chiarezza delle im-
magini e sull’esposizione di una scena o di un’idea. L’evoluzione poetica è inevitabile. Nell’e-
spressione poetica di questo libro si passa dalla visione con il metro giovanile alla maturità
in cui si indaga tutto ciò che accade, tutto ciò che appare attraverso le parole. I versi poi
Cercare e ricercare il non detto, stupire con immagini che diventano concetti, quasi palpabi- persistono nell’investigazione dei momenti originali delle parole, e spesso si aprono come
li. È questa la poetica di Ida Vitale: un mito vivente. un ventaglio, spingendo un vento di fede nella missione salvifica delle parole.
Le ultime raccolte contenute nel libro mettono in evidenza, insieme al dubbio per i risultati,
Ida Vitale la malinconia che accompagna i dubbi stessi.
Ida Ofelia Vitale Povigna, squisita intellettuale, insegnante, saggista, traduttrice, poeta e cri- Lo stile della Vitale ha un ampio spettro di registri. Dall’ordine iniziale si passa alla disper-
tica letteraria è nata a San Felipe y Santiago de Montevideo (Montevideo), capitale dell’Uru- sione simbolica, che è anche un modo di occupare casualmente lo spazio e il tempo, come
guay, il 2 novembre del 1923. È la più longeva esponente del movimento artistico “Gene- chi diffonde versi, poesie lunghe e brevi, misurate o argomentative, per espandere i limiti di
ración del ‘45” di cui facevano parte altri grandi scrittori uruguaiani di origine italiana come un’esperienza. E poiché in quell’esperienza si mette in discussione le proprie condizioni di
Juan Carlos Onetti, Carlos Maggi e Idea Vilariño. Ha ottenuto il prestigioso Premio Cervan- decidibilità, ciò che si diffonde nelle parole è tutta la storia e tutta la vita che precedono e
tes nel 2018, e tanti altri riconoscimenti. danno origine a un atto creativo. Bisogna dire che la maggior parte dell’opera poetica della
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