Page 35 - RIVISTA NOIQUI GENNAIO 2023
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ANNA FIORILLO-CLAVELLI  STEFANIA GUALERZI
                 LUCIA LO BIANCO
 NEL MIO CUORE TU  IL CANTASTORIE

    Dall’ombra di un teatrino  DENTRO IL SOGNO LIBERATO DAL MATTINO
 Resta accanto a me  ormai sgualcito  Ho pensato di trovarti ancora

 lascia andare  spunta una creatura  nei morbidi sussurri del mattino,

 I pensieri cupi  senza tempo.  dentro albe scolorite dal passato,
 le nostalgie inutili  nelle vene senza linfa né radici.

 lascia andare  Una vita racchiusa  Ho pensato di cercarti nell’aurora

 I ricordi vuoti e  in quella vecchia  di giornate bombardate dalla luce
 privi di profumi.  e logora valigia.  mentre stanca attendevo che la notte
                 regalasse ritmi e respiri alla mia pelle.


 Resta accanto a me  Il cantastorie   Ho pensato di vederti quando vesto
 dipingerò io  inizia a raccontare  la mia sera e mi cambio senza filtri

 il sorriso sulle tue labbra,   e dalla valigia escono...  al chiarore delle stelle e la luna senza veli
 spruzzi di luci  sogni innocenti,  si riposa come sposa al primo incontro.

 nei tuoi occhi  grandi illusioni e  Ho sognato le tue forme dentro il tempo

 e colori di vita  briciole di verità.   quando urla prepotente la tempesta
 nelle stanze    e la spuma è come furia dentro il vento.

 dell'anima tua.   L' orologio si ferma  Ti ho rivisto veleggiare senza meta

 e ci rapisce    come faro vacillante al mutar delle maree,
 Nel mio cuore tu  in un fascinoso presente.  come barca che rivive la tragedia nella storia

 senza ombra di dubbio  e si perde dietro il fumo degli eventi.

 ci abiti ormai,   Poi la valigia chiude  Ti ho dipinto sulla tela già sfumata dei ricordi,
 sei rinato in me  e se ne va  rimestando verdi foglie sui giacigli stropicciati dalle fate,

 siamo un corpo  con dentro un po' di lacrime  mentre morbida magia inventava un'altra storia

 e un'anima  e sorrisi.  e memoria risorgeva come acqua
 resta qui con me  LORETTA ZOPPI  dentro il sogno liberato dal mattino.

 respira col mio respiro

 io respirerò col tuo.  A UN ALBERO SUL COLLE  OANA LUPASCU                        Tra fossi
 A un albero sul colle ho dato il nome tuo;

 Uniamo le nostre vite  si apre gentile al sole   TRA LA NOTTE E LA RUGIADA        Dove la ragione inciampa
                                                                                   Restano solo fango
 amiamoci in silenzio  e muta il suo colore come la nostra storia.  Si è schiantato  Macerie e lacrime
 cullami nelle tue parole  Accanto scorre l'acqua:  Qui                            Respiro il dolore muto

 che per me son poesie  un rivolo sperduto che con chiarezza canta,  Davanti a me  Un lupo affamato sbrana l'innocenza

 e insieme guardiamo   tintinna e poi si cela.  Per terra                          Ad occhi chiusi mentre si dilegua il sogno
 il mondo con l'essenza   C'è musica in quel luogo  Il sogno                       E un velo di paura

 del nostro arcobaleno.   antica e passionale  Accartocciato                       Cade
 e intorno all'acqua cresce   Il sole ad est si è fermato

 il nostro letto d'erba.  Splendore spento di ciò per niente detto                 Nella certezza
 Non più gli amanti affondano   Reca con sé un fascio di raffiche sorde            Di una stretta alla gola

 quel verde primordiale, eppure  Assurde                                           Ora aspetto angosciata il domani
 tra l’acqua, il prato e l'albero  Ascolto                                         Ma sento germogliare la speranza

 e il tempo senza gelo  Il rincorrere del vento

 ancora la tua mano,  In lontananza
 si fonde con il sole.




 A un albero sul colle ho dato il nome tuo
 non c'è vigor di fiamma

 né la pianura langue

 si incrociano le strade in strane evoluzioni
 eppure, accanto ai rami e all'acqua che si sperde,

 il suo frondare è voce in mezzo a questo niente.




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