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secolo fu dominio dei Catalani, successivamente dei Veneziani. Poi, fino all’indi-
pendenza, passò sotto l’egemonia turca.
Il capoluogo, che prende lo stesso nome dell’isola, è grazioso: vicoli stretti, tipici
caffè e case dipinte di rosa o imbiancate a calce che si intervallano con edifici ne-
oclassici del XIX secolo (vedi foto sotto). A nord della cittadina si può ammira-
re Capo Colonna, luogo caratterizzato dall’unica colonna, alta 8 metri, rimasta
in piedi del tempio di Apollo del V sec. a.C.
Percorrendo la strada che taglia l’isola orizzontalmente da Egina ad Agia Ma-
rina (visibile sulla mappa) si giunge a Paleohora, antico capoluogo dell’isola nel
periodo bizantino. Tra le case distrutte e diroccate si incontrano una ventina di
chiese del XIII sec. con pareti riccamente decorate. Degni di nota sono i resti
della chiesa di Agios Georgios Katholikos, eretta dai Veneziani, parzialmente
scavata nella roccia. È ornata da begli affreschi e preceduta da un lastricato.
Porticciolo di Egina
A circa 7 Km ad est da Paleohora sorge il Tempio di Afea. Situato in posizio-
ne panoramica, in cima a una altura ricoperta da pinete rigogliose, il tempio
dorico esastilo fu innalzato su una precedente costruzione in un luogo di culto
frequentato già dal XIII sec. a.C. Il tempio celebra Afea che si identifica con
la dea della caccia. È ben conservato. Originariamente i frontoni erano ador-
nati da 17 statue, note come ‘i marmi di Egina’. Attualmente le statue sono
custodite nella Gliptoteca di Monaco di Baviera.
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