Page 83 - RIVISTA GIUGNO 2025
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L
ESERRI ROSANNA
FILASTROCCA DEL MESE DI GIUGNO
Il contadino ha la falce in pugno
mentre falcia l’erba e il grano
un temporale spia lontano.
Gli scolaretti sui banchi di scuola
hanno perso la parola
apre il maestro le pagelle
e scrive i voti nelle caselle.
Signor maestro, per cortesia,
non scriva quel quattro sulla mia.
Quel cinque, poi, non ce lo metta
sennò ci perdo la bicicletta
se non mi boccia, glielo prometto,
le lascio fare qualche giretto.
(Gianni Rodari)
“Filastrocca del mese di giugno” di Gianni Rodari, poesia sul valore della
pagella di fine anno, dona un messaggio educativo di grande importanza. La
furbizia non serve, bisogna imparare.
È la poesia dedicata al mese in cui finisce la scuola e apre le porte alle vacanze
estive.
Per i bambini e per i ragazzi l’inizio di giugno segna l’attesa spasmodica che
la scuola finisca e, allo stesso tempo, l'ansia da promozione che per gli studen-
ti segna i destini estivi.
Gianni Rodari come sempre ci dà una lezione
da grande maestro, perché offre un tributo a quest’attimo molto importante
per la vita di bambini e ragazzi. Se la pagella non ha buoni voti e si rischia
la bocciatura non ci saranno regali e le vacanze saranno limitate. Non solo,
mette in evidenza un aspetto culturale che merita di essere sottolineato. La
promozione non è fatta di espedienti, ma di studio e sacrificio.
In Filastrocca del mese di giugno, Gianni Rodari mette in scena il rito an-
nuale dei voti o giudizi di fine anno che per gli studenti segna le sorti delle
vacanze estive.
Quindi, una poesia dedicata al mese di giugno, con uno sguardo ai più piccoli
e ai ragazzi.
Rodari unisce i ritmi della campagna e quelli della scuola, raccontando con
rime e ironia un momento cruciale dell’anno: la fine dell’anno scolastico. Ma
questa poesia, all’apparenza semplice e leggera, ci parla ancora oggi con stra-
ordinaria attualità.
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