Page 88 - RIVISTA GIUGNO 2025
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RIVISTA NOIQUI MAGGIO 2025     https://www.youtube.com/@noiqui/featured



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                  "per te aMerIca - Il paessaGGIo sUr-
                reale, onIrIco" della poetessa alBa-

                                           nese eMI KrosI




               Da Angela Kosta


               1.      Sin dall'inizio dei  versi della  prima strofa di  questa poema, scritta
               dell'autrice albanese Emi Krosi, ci troviamo in un paesaggio surreale, onirico,
               dove l’orizzonte si fonde con immagini colmi di metafore: gli "albini della terra
               dei indiani rossi" forse alludono a presenze umane oppure a quelle spirituali,
               smarrite nel tempo e nello spazio.
               Le "nuvole come cavalieri", suggeriscono movimenti epici e misteriosi. I "pia-
               neti con le unghie che strappano" presentano al lettore un universo in tumul-
               to, quasi ostile. Nella "terra desolata di Eliot", l'autrice ci fa connettere con la
               poetica moderna, (così come tutto il poema), accentuando il senso di decaden-
               za e solitudine. Quest'opera è ricca di potenti visioni cosmiche, tra mitologia,
               natura e la nostra vita stessa.


               Leggendo, il lettore si muove e ondeggia tra visioni reali e/o galattici, traccian-
               do un paesaggio mentale e universale in ciascun lettore che avrà la fortuna di
               leggere questo poema.
               "L'orizzonte grigio” che si effonde oltre l’Atlantico, è la perdita dell'identità
               dell'autrice in un luogo sconosciuto, nonché quella confine senza confini. Le
               “natiche degli albini” nella “terra dei indiani rossi” mescolano uomini, razze e
               memorie storiche, in un contrasto che ci fa ricordare la colonizzazione e stra-
               niamento di quei tempi, ma comunque non molto lontano dalla nostra era.
               "Le nuvole, come cavalieri", portano dinamismo nei  “cieli-isola”,  mentre  i
               “pianeti” e il tempo che  zoppicca - con le stampelle, ci fanno apparire chiara-
               mente la visione decrepitata del nostro pianeta. Il deserto (Eliot), evidenzia il
               grande senso di vuoto e disillusione. Spesso, l'autrice Krosi evoca la luna, (lo
               fa questo in diverse strofe del poema), con i “fiorini di limoni” e dei “pianeti
               con le unghie”, i quali creano un’atmosfera incantevole, ma anche inquieta,
               dove natura e universo sembrano in lotta uno con l'altra, tra caos e l’intera
               umanità.


               Il poema ci fa emergere in versi culturali e poetici di grande professionalità e
               profondità, questo il lettore lo percepisce nell'orizzonte grigio che si estende
               sulle “natiche degli albini della terra dei indiani rossi”, (bellissimo sipario del
               poema), con una scena altamente curiosa, carica di tensione storica e visiva,
               ove tramite le metafore, l'autrice concorda e conduce quel filo invisibile dell’in-
               contro violento tra culture, tra conquista e la purezza perduta.

               Tramite "Le nuvole-cavalieri" e i “pianeti con le unghie”, Krosi rende l’univer-
               so vivace, inquieto e a tratti crudele. L’oscillazione del sole e il tempo che cam-
               mina “con le stampelle”, ci tuffano in una realtà fragile, disarmonica, dove il


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