Page 96 - RIVISTA GIUGNO 2025
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RIVISTA NOIQUI MAGGIO 2025     https://www.youtube.com/@noiqui/featured

                si sono carbonizzate le sigarette,
                mentre nella mia vecchia posacenere di legno liti-
                gano,
                il gatto le cosce nude mi solletica,
                quando le notti si accorciano come tristi putane
                nelle mie anime,
                mille amori sono deceduti,
                quando i rifiuti sbadigliano,
                quando le paci balbettano,
                quando muoiono gli odi,
                dai fossili dei deserti,
                là, una vecchia melodia,
                la luna mi prese,
                tramite i caffè ritardate,
                i denti d’oro di fine giornata,
                nelle strade di Harlem,
                sbronzi con schiume d'orgasmi scuri,
                e droga,
                e sesso,
                e i bambini colmi di polvere con folli sorde,
                poiché il tanfo di whisky,
                come vulcani in eruzione,
                dalle danzatrici di colore,
                così, rossicce fino all’alba.










                mi sono persa                                 quando i spettatori taciturni,
                nei giardini di Babilonia...                  oltre gli angoli delle prostitute,
                salgono le scale Divine,                      incuranti l’estasi eiaculano,
                tra piumi avvolti,                            paradossalmente,
                i colossi giganti della pace,                 ciecamente
                (là sulle rocce di Mount Rushmore,            sordamente,
                in Black Hills, così illuminate,              quando le ragazze si stuprano,
                le mani il tempo reggono, come una            quando si uccidono i bambini,
                fiaccola),                                    quando si rovinano le nazioni,
                come gabbiani d’acqua,                        una ragazza… una ragazza albanese,
                fiori sbocciano le immensità,                 sulle vie oniriche, le mani allunga
                mentre i precipizi dei miei sogni,            verso le stelle polverose,
                pigmenti d'arcobaleni versano,                con colmi mantelli galattici scono-
                e come lupa ulula la libertà insangui-        sciuti
                nata,                                         sotto un'enorme cielo americano pie-
                poiché le piogge nelle notti ardenti si  no di caos,
                sminuiscono,                                  dove le alture, l'ozono sotto il cielo
                quando un gancio di luna la luce sui          deglutiscono!
                pozzi fa cadere ,





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