Page 53 - RIVISTA NOIQUI LUGLIO 2023
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IVO TOSTI
 ANNA FIORILLO-CLA-  CHIARA GAMBARARA  LO SCOGLIO                               PASQUALE VULCANO

 VELLI  DISTANTE DAL MARE  Nel vecchio scoglio                                 SABBIA TRA LE MANI
 SAI QUANTO T’AMO  Lungi da me  vestito di alghe                               Qui tra le dita lascio scivolare

    trapassar l’azzurro lembo.  ho ritrovato intatte                           la calda sabbia che si sperde al vento,

 È la voce del silenzio   Impietrita t’osservo  tutte le pagine del libro      così come è sfumato il nostro amore,
 che parla   come l’aguzzo scoglio  che non ho scritto ancora                  dalla funesta alba senza sole,

 al mio spirito libero   che spaesato s’eleva  bagnate di poesie               e subito nell'anima in tempesta,

 e ai miei sogni in volo.  a cercar in una scheggia di cielo  e di rimpianti   fu sera e notte fonda,
 l’esteso senso dell’esistenza.                                                arreso alla sconfitta dell'addio,

 Ascolto la canzone   M’hai preso il cuore  Gli specchi di luce                nell' angoscia profonda

 del vento,   irrorandolo   riflessi dal sole accarezzano                      d'averti perso, amore!
 come poesia   con salata linfa cangiante  e muovono i contorni                Or questo immenso azzurro,

 mi arriva nell’anima,   confondendolo   come dipinti di Monet                 accresce l'inquietudine,
 il tempo dell’amore   con suadenti voci di conchiglia                         con la certezza vana che lenisca

 non e mai finito  in me instillando   Senza tempo rivivono                    il mio dolore e farti ritornare

 come mai   mormorii crescenti  anche di notte e oscillano                     dall'abisso d'oblio,
 finirà l’estate.  disattesi dubbi  alla luce delle lampare                    in cui tu sei piombata all'improvviso.

 eluse vedute.   e il pensiero rimane solo                                     Attendo sulla riva l'alba nuova,

 Metto il cuore   Distante dall’arida terra  ad ascoltare il suono del vento   per riveder la luce del tuo viso,
 tra questi scogli   vaga or la mente mia  che l’accompagna verso              bearmi del sorriso,

 cercalo su questa   nella molesta meraviglia  altre pagine preziose           per frenare il mio pianto,

 spiaggia dorata   d’oscuri quesiti  che non ho ancora scritto                 avvolto dai ricordi d'un passato,
 senza orme  e la nostalgia di tornarvi  e che non ritroverò                   in cui l'amore ardeva, nell'incanto

 intrise di sale.  divien sommesso ricordo  in nessun altro scoglio.           degli occhi azzurri in cui specchiavo l'anima;

 sommerso                                                                      ma il cielo resta ancora più lontano,
 Sai quanto t’amo   dalle tue bianche fauci gentili  NINA GAGLIANO             più sordo alla preghiera,

 sai che senza   ghiotte  LA CANZONE DEL MARE                                  nel vuoto di quest'anima

 i tuoi occhi   di ciottoli e preghiere  Il mormorio del mare è seducente,     che insegue invano ancora una chimera,
 non vedrei più  ove da oblioso tempo  quando i marosi han finito di urlare    nel mentre guardo illuso

 la luce del cielo.  non più oso giacere.  e freschi accordi si uniscono ai palpiti  l'immensità del mare

 Sai quante lacrime   con gli sciacquìi lucenti, echi d'amore                  che inquieto avvolge nei profondi abissi,
 son qui nel cavo   Lungi da me  sufflati da sirene incantatrici,              senza poter riemergere sull'onda!

 delle mani   trapassar l’azzurro lembo  sempre pronte a versare eccelsi suoni

 mentre vorrei   scellerato mare  nelle anime romantiche e poetiche;
 ci fossero   lungi da me

 I tuoi sorrisi.  trovar accordo di sorta  a volte rumorose, altre più tacite

 poiché sorda è  e rilassanti, le spume risonanti
 Cerca ancora   la coscienza tua  verso orecchi sensibili si allungano,

 il mio cuore   ed il malessere mio  si infilano tenaci nella mente

 e se non lo trovi   come vigorosa edera  e scivolano giù, in fondo al petto,
 cercalo nel tuo   attecchito s’è  scavano nel profondo le pareti,

 e fallo battere  alle sinapsi dell’anima.

 di felicità     creano dentro un magico benessere, in-
 all’unisono col tuo.  corniciato dall'arcobaleno

                 venuto a soffocare la tempesta

                 e quella strana e sofferta inquietudine

                 parallela e così simile alle onde...

                 L' armonia cresce e vibra tutto intorno
                 l'eterna coinvolgente melodia

                 che solo il mare sa davvero dare.





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