Page 52 - RIVISTA NOIQUI LUGLIO 2023
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IVO TOSTI
                ANNA FIORILLO-CLA-                                 CHIARA GAMBARARA                                                                                            LO SCOGLIO                                                     PASQUALE VULCANO

                VELLI                                              DISTANTE DAL MARE                                                                                           Nel vecchio scoglio                                           SABBIA TRA LE MANI
                SAI QUANTO T’AMO                                   Lungi da me                                                                                                 vestito di alghe                                              Qui tra le dita lascio scivolare

                                                                   trapassar l’azzurro lembo.                                                                                  ho ritrovato intatte                                          la calda sabbia che si sperde al vento,

                È la voce del silenzio                             Impietrita t’osservo                                                                                        tutte le pagine del libro                                     così come è sfumato il nostro amore,
                che parla                                          come l’aguzzo scoglio                                                                                       che non ho scritto ancora                                     dalla funesta alba senza sole,

                al mio spirito libero                              che spaesato s’eleva                                                                                        bagnate di poesie                                             e subito nell'anima in tempesta,

                e ai miei sogni in volo.                           a cercar in una scheggia di cielo                                                                           e di rimpianti                                                fu sera e notte fonda,
                                                                   l’esteso senso dell’esistenza.                                                                                                                                            arreso alla sconfitta dell'addio,

                Ascolto la canzone                                 M’hai preso il cuore                                                                                        Gli specchi di luce                                           nell' angoscia profonda

                del vento,                                         irrorandolo                                                                                                 riflessi dal sole accarezzano                                 d'averti perso, amore!
                come poesia                                        con salata linfa cangiante                                                                                  e muovono i contorni                                          Or questo immenso azzurro,

                mi arriva nell’anima,                              confondendolo                                                                                               come dipinti di Monet                                         accresce l'inquietudine,
                il tempo dell’amore                                con suadenti voci di conchiglia                                                                                                                                           con la certezza vana che lenisca

                non e mai finito                                   in me instillando                                                                                           Senza tempo rivivono                                          il mio dolore e farti ritornare

                come mai                                           mormorii crescenti                                                                                          anche di notte e oscillano                                    dall'abisso d'oblio,
                finirà l’estate.                                   disattesi dubbi                                                                                             alla luce delle lampare                                       in cui tu sei piombata all'improvviso.

                                                                   eluse vedute.                                                                                               e il pensiero rimane solo                                     Attendo sulla riva l'alba nuova,

                Metto il cuore                                     Distante dall’arida terra                                                                                   ad ascoltare il suono del vento                               per riveder la luce del tuo viso,
                tra questi scogli                                  vaga or la mente mia                                                                                        che l’accompagna verso                                        bearmi del sorriso,

                cercalo su questa                                  nella molesta meraviglia                                                                                    altre pagine preziose                                         per frenare il mio pianto,

                spiaggia dorata                                    d’oscuri quesiti                                                                                            che non ho ancora scritto                                     avvolto dai ricordi d'un passato,
                senza orme                                         e la nostalgia di tornarvi                                                                                  e che non ritroverò                                           in cui l'amore ardeva, nell'incanto

                intrise di sale.                                   divien sommesso ricordo                                                                                     in nessun altro scoglio.                                      degli occhi azzurri in cui specchiavo l'anima;

                                                                   sommerso                                                                                                                                                                  ma il cielo resta ancora più lontano,
                Sai quanto t’amo                                   dalle tue bianche fauci gentili                                                                             NINA GAGLIANO                                                 più sordo alla preghiera,

                sai che senza                                      ghiotte                                                                                                     LA CANZONE DEL MARE                                           nel vuoto di quest'anima

                i tuoi occhi                                       di ciottoli e preghiere                                                                                     Il mormorio del mare è seducente,                             che insegue invano ancora una chimera,
                non vedrei più                                     ove da oblioso tempo                                                                                        quando i marosi han finito di urlare                          nel mentre guardo illuso

                la luce del cielo.                                 non più oso giacere.                                                                                        e freschi accordi si uniscono ai palpiti                      l'immensità del mare

                Sai quante lacrime                                                                                                                                             con gli sciacquìi lucenti, echi d'amore                       che inquieto avvolge nei profondi abissi,
                son qui nel cavo                                   Lungi da me                                                                                                 sufflati da sirene incantatrici,                              senza poter riemergere sull'onda!

                delle mani                                         trapassar l’azzurro lembo                                                                                   sempre pronte a versare eccelsi suoni

                mentre vorrei                                      scellerato mare                                                                                             nelle anime romantiche e poetiche;
                ci fossero                                         lungi da me

                I tuoi sorrisi.                                    trovar accordo di sorta                                                                                     a volte rumorose, altre più tacite

                                                                   poiché sorda è                                                                                              e rilassanti, le spume risonanti
                Cerca ancora                                       la coscienza tua                                                                                            verso orecchi sensibili si allungano,

                il mio cuore                                       ed il malessere mio                                                                                         si infilano tenaci nella mente

                e se non lo trovi                                  come vigorosa edera                                                                                         e scivolano giù, in fondo al petto,
                cercalo nel tuo                                    attecchito s’è                                                                                              scavano nel profondo le pareti,

                e fallo battere                                    alle sinapsi dell’anima.

                di felicità                                                                                                                                                    creano dentro un magico benessere, in-
                all’unisono col tuo.                                                                                                                                           corniciato dall'arcobaleno

                                                                                                                                                                               venuto a soffocare la tempesta

                                                                                                                                                                               e quella strana e sofferta inquietudine

                                                                                                                                                                               parallela e così simile alle onde...

                                                                                                                                                                               L' armonia cresce e vibra tutto intorno
                                                                                                                                                                               l'eterna coinvolgente melodia

                                                                                                                                                                               che solo il mare sa davvero dare.





                52   periodico mensile del gruppo NOIQUI                                                                                                                                                                                            periodico mensile del gruppo NOIQUI                       53
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