Page 14 - RIVISTA NOIQUI MARZO 2023
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fRAnCEsCA pATITuCCI

                                                                                                                                                                             al terzo Congresso Penitenziario Internazionale che si tenne a Roma; cinque anni dopo venne

                                                                                                                                                                             invitata a San Pietroburgo, per partecipare al quarto, in qualità di delegata. Il governo francese,


                LIDIA PÖET: LA PRIMA DONNA AVVOCATO -1883/ 1920                                                                                                              invitandola a Parigi, la nominò Officier d'Académie, onorificenza attribuita per i lavori svolti al
                UN ESEMPIO DI CORAGGIO, FORZA E RESILIENZA.                                                                                                                  Congresso Penitenziario Internazionale di Parigi del 1895.
                                                                                                                                                                             Lidia Poët, pur non approvando i metodi delle suffragette inglesi, si adoperò per l’emancipa-

                                                                                                                                                                             zione femminile aderendo al Consiglio Nazionale delle Donne (CNDI) fin dalla sua fondazio-

                Si laureò in giurisprudenza il 17 giugno 1881 con una tesi sulla condizione femminile nella                                                                  ne, anno1903 e venne incaricata di dirigere i lavori della sezione giuridica nei primi congressi

                società e sul diritto di voto per le donne. Nei due anni successivi fece pratica legale a Pine-                                                              femminili italiani del 1908 e 1914 dove si dibattevano argomenti ancor oggi attualissimi.

                rolo, presso l'ufficio dell'avvocato e senatore Cesare Bertea. Svolto il praticantato superò                                                                 Negli atti del congresso del 1914 emerge l'impegno per rivendicare “l'ammissione delle donne
                brillantemente l’esame di abilitazione alla professione forense e chiese l’iscrizione all’Ordine                                                             alle funzioni di tutori, la vigilanza del magistrato e il patrocinio scolastico per la protezione fi-

                degli Avvocati e Procuratori di Torino. La richiesta venne osteggiata dagli avvocati Desi-                                                                   sica e morale dei minori, il divieto di presenza dei minori nelle udienze penali di tribuni e corti

                derato Chiaves, ex ministro dell’interno e Federico Spantigati che, per protesta, si dimisero                                                                di giustizia, la privazione della patria potestà per i genitori che si rendono indegni o che sono
                dall’ordine dopo che l’istanza venne messa ai voti e accolta. Furono favorevoli all’iscrizione                                                               riconosciuti incapaci; assistenza immediata ai minori i cui genitori sono in carcere, in ospe-

                il presidente Saverio F. Vegezzi ed altri quattro consiglieri i quali affermarono che “a nor-                                                                dale o abbandonati; il divieto di ammettere minori a spettacoli cinematografici offensivi della
                ma delle leggi civili italiane le donne sono cittadini come gli uomini.” Fu così che il 9 agosto                                                             morale; il divieto di servire negli esercizi bevande alcoliche ai minori; la regolamentazione del

                1883 Lidia Poët divenne la prima donna ammessa all’esercizio dell’avvocatura.                                                                                lavoro dei minori aumentando i limiti di età e riducendo l'orario di lavoro che non può supe-
                                                                                                                                                                             rare le otto ore giornaliere per i ragazzi al di sotto dei sedici anni e per le ragazze al di sotto

                Revoca dell'iscrizione                                                                                                                                       dei ventuno anni; l'aumento del limite di età per i delitti contro la morale delle vittime a quat-

                Il procuratore generale del Regno dubitò sulla legittimità dell’iscrizione e la impugnò ricor-                                                               tordici anni invece di dodici, e a diciotto anni invece di sedici, e la pena aumentata al massimo

                rendo alla Corte d'Appello di Torino. L'11 novembre 1883 la Corte di Appello ordinò la                                                                       per le scritte e le immagini oscene esposte al pubblico”. In questi incontri vennero rivendica-
                cancellazione dall’albo. Il 28 novembre Lidia Poët presentò un ricorso articolato alla Cor-                                                                  ti istituti giuridici innovativi che entrarono nell'ordinamento italiano solo diversi anni dopo,

                te di Cassazione che, con la sentenza del 18 aprile 1884, confermò la decisione della Corte                                                                  quali l’equiparazione tra figli naturali e legittimi (Legge 10 dicembre 2012, n. 219), la proposta

                d'Appello, dichiarando che “La donna non può esercitare l’avvocatura” e sostenendo che la                                                                    del servizio civile per le ragazze (legge 64/2001), i trust familiari per il mantenimento dei fi-
                professione forense doveva essere qualificata come un “ufficio pubblico”, il che comportava                                                                  gli (legge 9 ottobre 1989, n. 364 (entrata in vigore il 1º gennaio 1992), il divorzio (Legge n.

                una ovvia esclusione, in virtù dell’ammissione secondo cui la donna, per accedere agli uffici                                                                898/1970), il diritto di voto (1946).

                pubblici, doveva essere esplicitamente prevista dalla legge. A conferma di ciò vi erano an-                                                                  Alcune fonti orali ci dicono che, allo scoppio della Prima guerra mondiale, prestò la sua opera
                che considerazioni propriamente lessicalemi: la legge unitaria sull’avvocatura 8 giugno 1874,                                                                come infermiera della Croce Rossa Italiana, ricevendo una medaglia d'argento.

                n. 1938 era da intendersi solo per il genere maschile utilizzando il termine avvocato e mai

                quello di avvocata. Inoltre, la sentenza che “nella razza umana, esistono diversità e disugua-                                                               Al termine del conflitto mondiale la Legge n. 1179 del 17 luglio 1919, nota come legge Sacchi,
                glianze naturali.  Nella sentenza si leggeva anche che le donne non potevano essere avvo-                                                                    abolì l’autorizzazione maritale e autorizzò le donne a entrare nei pubblici uffici, tranne che

                cate perché era inopportuno che convergessero “nello strepitio dei pubblici giudizi, magari                                                                  nella magistratura, nella politica e in tutti i ruoli militari.

                discutendo di argomenti imbarazzanti per “fanciulle oneste” o che indossassero la toga sui                                                                   All’articolo 7 la legge apriva finalmente alle donne le porte del foro: “Le donne sono ammes-
                loro abiti, ritenuti tipicamente “strani e bizzarri” o perché avrebbero potuto indurre i giu-                                                                se, a pari titolo degli uomini, ad esercitare tutte le professioni ed a coprire tutti gl’impieghi

                dici a favorire una “avvocata leggiadra”. Una esclusione giustificata, inoltre, per la naturale                                                              pubblici, esclusi soltanto, se non vi siano ammesse espressamente dalle leggi, quelli che impli-

                riservatezza del sesso, la sua indole, la destinazione, la fisica cagionevolezza e in generale                                                               cano poteri pubblici giurisdizionali o l’esercizio di diritti e di potestà politiche che attengono
                la deficienza in esso di adeguate forze intellettuali e morali, quali la fermezza, la severità, la                                                           alla difesa dello Stato”.

                costanza che avrebbero impedito alle donne di occuparsi di “affari pubblici”. La cancellazio-
                ne accese un intenso dibattito, non solo in Italia, ed ebbe un lungo seguito con 25 quotidiani                                                               Nel 1920 Lidia Poët, all'età di 65 anni, entrò quindi finalmente nell'Ordine degli avvocati, dive-

                italiani sostenitori dei ruoli pubblici tenuti da donne e solo tre contrari, come testimoniato                                                               nendo ufficialmente la prima donna d'Italia ad esservi ammessa.

                dallo studio dell’avvocato del tempo Ferdinando Santoni de Sio nel saggio Le donne e l’av-                                                                   Nel 1922 divenne la presidente del Comitato pro-voto donne di Torino.
                vocatura. Il Corriere della sera, il 4 dicembre 1883 pubblicò un’intervista in cui Lidia Poët

                commentò la sentenza e ripercorse la sua carriera da  studentessa fino al giorno della laurea,                                                               Il 28 luglio 2021 il Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Torino ha dedicato un cippo com-

                alla cui seduta assistettero oltre cinquecento studenti e il senatore C Bertea rivolse parole di                                                             memorativo nei giardini del Palazzo di Giustizia.
                ringraziamento in nome “dell’umanità e della libertà”.                                                                                                       A lei sono dedicate una scuola a Pinerolo e una a Frossasco. Le città di Livorno e di San Gio-

                 Lidia Poët non poté quindi esercitare a pieno titolo la sua professione, ma collaborò con il                                                                vanni Rotondo le hanno dedicato una via.

                fratello Giovanni Enrico e divenne attiva soprattutto nella difesa dei diritti dei minori, degli
                emarginati e delle donne, sostenendo anche la causa del suffragio femminile.                                                                                 In conclusione, grazie a questa grande donna, che tanto si adoperò nella lotta per i diritti del

                Ancora poco nota è la sua partecipazione ai Congressi Penitenziari Internazionali, dove rico-                                                                sesso “debole”, e non solo, la figura femminile poté entrare nell’ambito forense, al pari degli

                prì ruoli di rilievo per ben trent’anni, come membro del Segretariato, occupandosi dei diritti                                                               uomini.
                dei detenuti e dei minori, promuovendo l’istituzione dei tribunali dei minori e affrontando il

                tema della riabilitazione dei detenuti, mediante l’educazione e il lavoro. Nel 1885 partecipò                                                                Francesca Patitucci





                14   periodico mensile del gruppo NOIQUI                                                                                                                                                                                            periodico mensile del gruppo NOIQUI                       15
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