Page 11 - RIVISTA NOIQUI MARZO 2023
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MARIA RITA CuCCuRuLLO








 FAMIGLIA: DOV'È CASA




 Ad un bambino per essere felice basta poco. Un nido sicuro fatto di amore e protezione, una

 famiglia, il posto dove sentirsi sempre a casa.
 Che sia figlio naturale o figlio adottivo, un  bambino ha bisogno di validi riferimenti, di

 un padre ed una madre che rappresentino cellula vitale di protezione, ascolto, accoglienza,

 sicurezza. Fondamentale per un bambino, è l'imprinting che riceve, nutrimento per una
 crescita sicura fatta di amore non solo in termini di soddisfacimento del fabbisogno fisico

 in termini di assistenza ed accudimento, ma anche in termini di relazione affettiva sana e

 stabile. Un bambino ha delle specifiche esigenze, non legate, dunque, solo alla sua cresci-
 ta fisica ma anche individuale,  psicologica, formativa. Un bambino ha  bisogno di braccia

 tra le quali sentirsi al sicuro per sviluppare potenzialità in grado di metterlo in condizioni
 di crescere implementando le proprie autonomie. Solo persone capaci di amare, presenti e

 responsabili possono essere genitori pienamente. Una genitorialità  consapevole aiuta un

 bambino a crescere sano sotto tutti i punti di vista e a farlo diventare l'uomo forte e sicuro di
 domani capace di realizzarsi attraverso quel processo evolutivo concreto, valido finalizzato

 all'autonomia. I genitori siano essi biologici o adottivi non fa differenza. Il rapporto affet-

 tivo, l'attaccamento nasce essenzialmente dalla vita di ogni giorno,  dalla relazione padre/
 madre/figlio, quella che fondamentalmente genera legami indissolubili, nutrimento e linfa

 della  crescita individuale, familiare, relazionale. Quelle basi solide, per così dire, impalcatura

 dei processi di sviluppo, affermazione, consolidamento di ogni individuo. Per un bambino
 è importante ESSERE, sentirsi amato, accettato, accolto. Un bambino adottato è un bam-

 bino, sicuramente, con la necessità innegabile di risalire alle sue origini, ma se, accolto in

 maniera 'completa" nel nucleo familiare, sarà sicuramente un bambino sereno e appagato,
 con quella parte di sè che ha bisogno di affermazione e certezze che gli consentano di vivere

 un'identità che non è quella acquisita attraverso un cognome, quella  che comunque sente e

 vive come  propria, ma di identificarsi anche fisicamente, biologicamente con coloro i quali
 gli hanno dato la vita. È pur vero che fin quando una persona non risale alle sue origini vive

 in una sorta di conoscenza per così dire "a metà" e giustificati dunque, sono i sentimenti di

 frustrazione che derivano da una mancata verità, è pur vero che la potenza dell'amore crea
 PONTI meravigliosi di appartenenza attraverso quelle radici che originano dal cuore. Quelli

 che un bambino adottato vive con i suoi genitori, i parenti, gli amici e tutte le persone che

 ha la fortuna di incontrare nel suo percorso di vita!



 Maria Rita Cuccurullo
















                                ARIANNA CAPPONI “LA TIGRE DELL'OVEST”
























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