Page 34 - RIVISTA NOIQUI NOVEMBRE 2022
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MENZIONE DI MERITO MENZIONE DELLA GIURIA
CHIARA GAMBARARA LUCIA LO BIANCO
ALESSANDRA BUCCI DANIELA CAPPANARI
SOLITUDINE DI UN’ANIMA STANCA VERTIGINE
L’ho vista distesa la luna era un macigno Vertigine l'aria che rivesto NON V’È ISOLA LA MIA ANIMA NON HA PIÙ CASA
sfiancata … sulle spalle del cielo mentre sfioro terra umida Non v’è isola, Si fa nido il mio corpo
sulla riva del mare l’alba disorientava e adagio le fragili difese su oltre le mie sponde per riuscire a trattenerla
corrosa dal sale i veri colori. un tappeto di foglie smarrite. che potrà salvarmi Fredde sono le mani
preda del becco L’ho vista distesa Passerà questo tempo di colori dal naufragio Dentro nessun calore
di un sudicio gabbiano morente dove i sensi vagano affranti, che intravedo Mi stringo più forte
che passava di lì. ma il tempo scorreranno fili di trama tessuta al di là della piena fino a farmi male
Molti passavan di lì è cieco in ore scure di notti insonni, d’inquieto vivere. Prego: “Fammi uovo"
non solo i gabbiani gli estranei quando s'odono silenzi opachi L’unico appiglio Che io possa tornare
non solo le onde e le non comprendono e un gomitolo insegue il vento è fra le mie mani, nel grembo di mia madre
maree i distratti e i rumori disegnati dalla luna. plasmato durante Nuda di gesti e parole
non solo il tempo non si accorgono … In bilico sull’orlo dell'abisso, vacillo, le rare notti fertili, Prima del rancore
molti Eppure ondeggio senza meta, travalico quando il sangue Prima della vergogna.
ma estranei lei è lì l'inganno delle ore, palpito scorre più veloce
molti proprio lì al lume di stelle di scomposta luce. e il sogno si coagula
ma irrimediabilmente … distesa Si spegne la fiammella, trema al centro del petto, ANNALENA CIMINO
distratti. con la disperata voglia il destino nell’attesa, gocce di vita diventa un’isola
Ed intanto il tramonto di bere ancora come lacrime brunite di pioggia che resta a galla SPIRITUALITÀ D'ANIMA
cuoceva l’orizzonte un sorso di vita. penetrano i muri dell’indifferenza. sopra brividi di fuoco, In un rituale antico
È vita al davanzale che coltiva ancora improvvisi e intensi l'anima esprimeva
i bianchi sogni dentro albe evanescenti come saette vivificatrici, il desiderio
GRAZIA RIBALLO e li disperde come polvere di sabbia rendendo possibile d'un evolversi interiore,
il miracolo che cura.
un amalgamarsi alla natura,
dentro angoli di mondo custoditi
QUEL MONDO nel castello della nostra solitudine. E incredula procedo, in una libertà
Guardavo quel mondo con occhi d ' amore mentre i miei sospiri bramante di trasformazione.
esultava il mio cuore... gioiva per poco danno forza alle vele, La consapevolezza
era tutto un mistero quel che vedevo aggrappata all’io che trema d'un cammino lungo
la vita scorreva con grande dolcezza (ma intanto si fa roccia) e introspettivo
mi sentivo donna dal cuore pietoso e l’anima s’accende di vita, guidava verso ricordi,
a piene mani offrivo dei doni esplode al cielo festante cercando sogni
creando momenti di puro piacere come fuoco d’artificio per affrontare la realtà.
nel dare a tutti qualcosa di mio per saziarsi appagata Incontri apparentemente casuali
che tenerezza in questo mio cuore di quel breve lampo di felicità s'intrecciavano fra loro
gioivano gli occhi e anche l’essenza proprio un attimo prima come anelli d'una salda catena,
un fremito intenso per tutto il mio corpo di precipitare a fondo. indissolubili e misteriosi.
urlava di gioia l’anima mia. Un peregrinare tortuoso,
tra sacro e profano,
alla conquista della meta finale,
- La Terra.
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