Page 33 - RIVISTA NOIQUI NOVEMBRE 2022
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MENZIONE DI MERITO MENZIONE DI MERITO
LETIZIA CAIAZZO FERDINANDO CAPUTI ANA CORREA
ALLA DERIVA LA MORTE QUANDO L'ANIMA NAUFRAGA!
Nel quotidiano vivere Dedicata all'amico e mentore Luis Se- Fino al blu delle tue ali E non solo della favola!
si presenta l'imponderabile pulveda ed a tutte perdono colore. La principessa.
si è alla deriva le vittime del Covid 19 E senti! Quando l'anima naufraga!
nel vuoto del mare Questo è il porto del nulla, Che non c'è amore, Lascia che le virtù;
del mare aperto o naviganti, blocca le navi che non c'è conforto, siano del cielo
senza appigli. crosta di gelo eterno! che non c'è un cielo, La luce per guardare!
Si è smarriti, perduti, morti. Seguito dai congiunti che ti faccia sollevare; Un tempio dove si respirano
Una stella brilla Mosse per il viale il volo gli amori
indica la via... Il funerale. E lasci il cuore! Di quelli che passano!
si lotta, si combatte, Ed ecco, sul lucido legno della bara Perdersi in agonia Si possono toccare
riparte il respiro Già posta al limitar del sepolcro, del tuo pianto. Nel sereno mantello!
si riprende a vivere. un'ape si posò, virginea goccia Quando l'anima naufraga! Che porta la tua anima.
venuta adesso alla luce, il corpicino Alza la tua voce verso l'infinito; Quando l'anima naufraga!
FRANCESCA CANNAVÒ fervido e molle, le ali curve e delicate, che non c'è distanza, Lascia che il tuo cuore;
VITA PERDUTA d'aria intessute e d'oro. né tempo nell'oblio. sia il seme,
In quel giardino fiorito, Il sole riscaldava l'ape Quando l'amore! l'uccello tenero e bianco;
giaci o fulgida rosa Come la nube e la montagna, Ti ha fatto sospirare; che porta promesse
impigliata ad una spina, e le forze nutrici della terra nelle passioni che sono andate. dove va.
tradita da una vita fugace, la invitavano i pollini dei fiori E torna ad essere il fico! Che nel firmamento!
i tuoi sogni assopiti, poppante, tenera, nuda...e lui non c'era, Il fiore stregato saranno i tuoi sorrisi le carezze
il tuo mondo smarrito, di noi il più puro, il più forte, il pioppo in primavera, ! Le tempeste e l'uragano!
da quel vetro oramai appannato bianco... il muschio che aderisce Nell'universo della tua esistenza.
da una malinconica nebbia, Capii allora che cos'è la morte, al legno, Quando l'anima naufraga!
un triste cielo velato, questo fluire delle forme il limo: quello che non ti lascia respirare Lascia che il vento si arrenda;
un tempo scorgevi la luce, il sole, il mondo, nascono dal limo i germi, Perché dalle tue labbra! nelle ferite
tra silenziose ore e solenni giorni, quindi la vita e le miriadi di fiori, di in- sei il profumo dell'aurora. E tu continua ad essere poesia!
resti appesa al filo, setti, di animali, la città Lascia che il mare ti baci! Della musica,
di una tramontata speranza. folta; Con ansia pazza del giorno,
Oltre quel vetro offuscato, e ad essa attigue, orridi Che si disperda! della notte,
affiorano torbidi i ricordi, granai di dio, le tombe, Tra le rocce la tua superbia; della gioia,
mentre il giardino da cui la vita rinasce e la morte. il profumo della tua intimità della vita,
si sveglia ad una nuova alba, È già schiuma! della tristezza;
respiri l’incertezza di un altro domani, MARIA ANTONIETTA CASSARO tra le onde del tuo sorriso. E dell'armonia.
e la tua anima naufraga negli abissi. VOLEVA SOLO AMARE Quando l'anima naufraga! ! Perché dall'assenza di tutto
Come fu testarda la mia anima Lascia che il mondo ti conosca; Sarai la voce!
FRANCO CARTA ad inseguire cuori ingannatori e suggestivi cieli Che sole! Le lettere,
OCEANO Come furono dannose le tempeste e fortunose Portate le rocce, i versi,
Che cos’è la morte? le procelle il tuo caldo, la calce, la fortezza gli occhi della speranza,
Un sonno senza sogni? Sfumarono i paradisi brillantati di stelle del tuo spirito. la nuvola diafana,
Dimenticare le scoperte? decantati con parole dorate Che al vento vadano a dare! la pace in uno sguardo,
Abbandonare i disegni? e la vidi naufraga alle colonne d'Ercole I residui esplosivi il bacio al mattino,
Nell’oceano una barca, senza candore e senza poesia della tua bocca. la pioggia che corre lungo la mon-
ha lasciato l’isola Io, che per lei piangevo Quando l'anima naufraga! tagna.
eternamente alla ricerca la tiravo per ogni angolo di velo Lascia entrare il mondo; ! La bambina!
di raggiungere con la vela. L'ho afferrata e consolata che si veste della tua bellezza, ! Il fiore precoce!
La libertà di navigare L'ho perdonata perché voleva solo amare che sappiano che sei padrona ! E il sole di un nuovo giorno!
Tra le onde del mio subconscio Ora la porto su con l'altalena a volontà;
In questo infinito naufragare. a vedere gli orizzonti sopra il mare.
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