Page 35 - RIVISTA NOIQUI NOVEMBRE 2022
P. 35

MENZIONE DI MERITO  MENZIONE DELLA GIURIA



 CHIARA GAMBARARA  LUCIA LO BIANCO
                  ALESSANDRA BUCCI                                       DANIELA CAPPANARI
 SOLITUDINE DI UN’ANIMA STANCA  VERTIGINE
 L’ho vista distesa  la luna era un macigno  Vertigine l'aria che rivesto  NON V’È ISOLA  LA MIA ANIMA NON HA PIÙ CASA

 sfiancata …  sulle spalle del cielo  mentre sfioro terra umida  Non v’è isola,  Si fa nido il mio corpo

 sulla riva del mare  l’alba disorientava  e adagio le fragili difese su  oltre le mie sponde  per riuscire a trattenerla
 corrosa dal sale  i veri colori.  un tappeto di foglie smarrite.  che potrà salvarmi  Fredde sono le mani

 preda del becco  L’ho vista distesa  Passerà questo tempo di colori  dal naufragio  Dentro nessun calore

 di un sudicio gabbiano  morente  dove i sensi vagano affranti,  che intravedo  Mi stringo più forte
 che passava di lì.  ma il tempo  scorreranno fili di trama tessuta  al di là della piena  fino a farmi male

 Molti passavan di lì  è cieco  in ore scure di notti insonni,  d’inquieto vivere.  Prego: “Fammi uovo"

 non solo i gabbiani  gli estranei  quando s'odono silenzi opachi  L’unico appiglio  Che io possa tornare
 non solo le onde e le   non comprendono  e un gomitolo insegue il vento  è fra le mie mani,  nel grembo di mia madre

 maree  i distratti  e i rumori disegnati dalla luna.  plasmato durante  Nuda di gesti e parole
 non solo il tempo  non si accorgono …  In bilico sull’orlo dell'abisso, vacillo,  le rare notti fertili,  Prima del rancore

 molti  Eppure  ondeggio senza meta, travalico  quando il sangue         Prima della vergogna.

 ma estranei  lei è lì  l'inganno delle ore, palpito  scorre più veloce
 molti  proprio lì  al lume di stelle di scomposta luce.  e il sogno si coagula

 ma irrimediabilmente   … distesa  Si spegne la fiammella, trema  al centro del petto,           ANNALENA CIMINO

 distratti.  con la disperata voglia  il destino nell’attesa, gocce di vita  diventa un’isola
 Ed intanto il tramonto  di bere ancora  come lacrime brunite di pioggia  che resta a galla      SPIRITUALITÀ D'ANIMA

 cuoceva l’orizzonte  un sorso di vita.  penetrano i muri dell’indifferenza.  sopra brividi di fuoco,  In un rituale antico

 È vita al davanzale che coltiva ancora  improvvisi e intensi                                    l'anima esprimeva
 i bianchi sogni dentro albe evanescenti  come saette vivificatrici,                             il desiderio


 GRAZIA RIBALLO  e li disperde come polvere di sabbia  rendendo possibile                        d'un evolversi interiore,
                  il miracolo che cura.
                                                                                                 un amalgamarsi alla natura,
 dentro angoli di mondo custoditi
 QUEL MONDO  nel castello della nostra solitudine.  E incredula procedo,                         in una libertà
 Guardavo quel mondo con occhi d ' amore  mentre i miei sospiri                                  bramante di trasformazione.

 esultava il mio cuore... gioiva per poco  danno forza alle vele,                                La consapevolezza

 era tutto un mistero quel che vedevo  aggrappata all’io che trema                               d'un cammino lungo
 la vita scorreva con grande dolcezza  (ma intanto si fa roccia)                                 e introspettivo

 mi sentivo donna dal cuore pietoso  e l’anima s’accende di vita,                                guidava verso ricordi,

 a piene mani offrivo dei doni  esplode al cielo festante                                        cercando sogni
 creando momenti di puro piacere  come fuoco d’artificio                                         per affrontare la realtà.

 nel dare a tutti qualcosa di mio  per saziarsi appagata                                         Incontri apparentemente casuali

 che tenerezza in questo mio cuore  di quel breve lampo di felicità                              s'intrecciavano fra loro
 gioivano gli occhi e anche l’essenza  proprio un attimo prima                                   come anelli d'una salda catena,

 un fremito intenso per tutto il mio corpo  di precipitare a fondo.                              indissolubili e misteriosi.

 urlava di gioia l’anima mia.                                                                    Un peregrinare tortuoso,
                                                                                                 tra sacro e profano,

                                                                                                 alla conquista della meta finale,
                                                                                                 - La Terra.































 34   periodico mensile del gruppo NOIQUI                                            periodico mensile del gruppo NOIQUI                        35
   30   31   32   33   34   35   36   37   38   39   40