Page 31 - RIVISTA NOIQUI NOVEMBRE 2022
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MENZIONE DI MERITO                                                          MENZIONE DI MERITO


 CARMELA DE GIORGIO  ELISA MASCIA
                MARIA ROSA ONETO
 QUANDO L'ANIMA NAUFRAGA  NEL SOLCO
 Stritolata nelle spire  Nell'anima, tra i tanti, un profondo solco  PER SEMPRE

 di un acuto dolore,  ove è interrato il migliore dei semi  Ho sempre pensato che la mia Anima, in quanto immortale, non avrebbe subito, variazioni

 improvviso, inaspettato,  i frutti efficaci e perfetti sono premi  di sorta. Già da bambina, amavo parlarle in silenzio, come a coccolarla, a prendermene cura
 sono scivolata lentamente  terra baciata da fertile e tempo dolco.  con tenerezza infinita. Talvolta, Essa, sembrava non rispondere ai miei quesiti, alle domande:

 nel buco nero dell'anima,  Vite con grappoli e spighe nutrimento  insistenti e logoranti.

 tappezzato di laceri veli,  vino e farina per sfamare l'assenza, abbondanza in   Sovente, la sentivo mormorare. Seguire il mio pianto o ridere con me per sfogare: il rancore e
 bagnati di lacrime di sale  scorte per resilienza  la rabbia.

 Sono precipitata in un baratro  dalla tristezza tramutarla in cor contento.  Spesso ero tormentata, avvilita, dalla "diversità" in cui ero costretta a vivere. Senza la possi-

 senza appigli,  Verità è dentro di te cercala fratello,  bilità di correre, di unirmi agli altri. Di sentirmi uguale nei giochi e nelle marachelle, appena
 tra macerie di solitudine  lealtà fatta di geni radicati,  inventate. Di notte, quando le lacrime più non scendevano a bagnare il cuscino, l'abbraccia-

 e cumuli di inquietudini  sincerità plasmata negli artistici afflati unici com-  vo stretta, come una bambola di pezza. La sentivo palpitare insieme al mio cuore. Mi voleva
 Nell'angoscia di perdermi,  battenti di un finto duello.  bene, l'avevo compreso, senza rivelare a nessuno quel nostro segreto. Era "l'Altra me Stessa",

 ho strizzato come cencio  Nel solco della vita già adesso germogli  che non sarebbe mai cresciuta. Sempre in grado di capire e perdonare. Innamorata di questo

 bagnato  coerenza, tanto che non è mai abbastanza  corpo e del mio umano sentire. Spesso, quando il desiderio di farla finita mi chiudeva la gola
 la mia anima smarrita  rimboccare il terreno in musica e danza  e la voglia di morire, diventava impellente, ossessiva; chiedevo all'Anima di aiutarmi, dando-

 Mi sono ritrovata nuda, inerme  acque spumeggianti, paziente attesa sopra gli scogli.  mi conforto e speranza. Immancabilmente, Lei, "appariva" senza farsi vedere. Mi raccontava

 di fronte alle mie fragilità  il bello dell'esistenza e di ciò che avrei ancora potuto godere. Niente di tutto ciò si sarebbe
 Sola, indifesa, di fronte  mai avverato. Le tribolazioni sono aumentate, i personali dolori, pure. Tuttavia, nell'intimità

 a mille paure nascoste  del mio essere, c'è ancora: discreta, fedele. Un po' invecchiata e assai amareggiata dal tempo

 sotto una corazza  GIOVANNI BARONE  presente. Sovente, mi solletica la gola, per strapparmi un sorriso. Mi racconta storie d'avven-
 di finto coraggio  L' ANIMA INDIFESA  tura e follia. L'ascolto con devota accettazione, pregando Dio di lasciarmela per sempre!

 Ho ricamato ali di farfalla  Trema lo sguardo di un uomo

 sulle fragili spalle,  da futuro incerto.
 per librarmi nell'aria pulita,  Calpestando lungo il sentiero  MARIO LAMBERTI                RITA STANZIONE

 oltre il muro dei fantasmi  foglie scrosciante  TRAMONTO DI EMOZIONI                         SOTTILE IL FREDDO

 della mia mente,  che coprono i battiti del cuore.  Nel letto del tramonto                   Sottile, il freddo
 fuori dalla gabbia nera  Mentre l'anima indifesa  si coricano i giorni,                      all’angolo ruvido del collo

 della mia prigionia...  naufraga sopra alberi  ormai ti rendi conto                          quando muove un assalto


 spogliati dal vento di tramontana,  che sfumano i contorni;                                  dalle creste del cuore
 CRISTINA AGOSTINELLI  rimanendo muta  pioggerella di vento                                   un’ansia di natura balzata su
                dalle gocce già stanche
                                                                                              come sartia all’albero
 QUANDO L'ANIMA NAUFRAGA  davanti a un doloroso passato  antico testamento                    mentre s’aggrappa al mal di mare

 Sempre più giù  Determinata e combattiva  sulle pagine bianche.                              - da cui non mi difendo.
 nel profondo dell'abisso  lancia un grido di speranza  Telecamere attive

 più buio della notte.  con la sua flebile voce  sul fiume del presente

 Un attimo ancora  che rimbomba come un eco  fanno sembrare vive
 e mi sarei persa.  tra boschi di un autunno  le ansie della mente                             ALESSANDRA SORCINELLI

 Un ultimo raggio di luna  già inoltrato sopravvivendo  che risuonano enormi                   MULINELLO
 come una mano bianca  a tutte le intemperie.  all'interno del cuore                           Vortice di dolore

 mi ha riportato a galla.  fino a quando conformi                                              strati di incoscienza

 Un faro di speranza  a ogni strano timore:                                                    venti di burrasca:
 inaspettato nelle tenebre.  un battito nel cielo                                              corpi senza speranza.

 La tua voce    che circonda la notte                                                          Resta l'anima muta

 il tuo sguardo  chiude gli occhi al disgelo                                                   annega senza respiro
 il tuo amore.  nelle interiori grotte.                                                        nessuna zattera attende:

 Il fascino dell'abisso                                                                        il fondo è la sola via.

 un'illusione
 effimero momento

 di libertà.




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