Page 10 - RIVISTA NOIQUI GENNAIO 2022
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mARIA mOLLO PAROLE INFINITE ALESSANDRA BUCCI
Ho da poco compiuto novant’anni, testimone di più generazioni; ho imparato che le PER SEMPRE ME STESSA.
contraddizioni fanno parte dell’essere umano. Non voglio essere perfetta, voglio essere vera. Voglio poter sbagliare ancora e anco-
Tanta fatica per costruire, un istante per distruggere. ra imparare dai miei errori. Voglio sentire la vita attraversarmi bruciando, voglio arde-
Le bombe portano lutti e rovine. Era il 1941 e la seconda guerra mondiale distruggeva re di viva fiamma non consumare il mio tempo a fuoco lento sotto la cenere degli anni
cose e persone. Tempi difficili per l’Europa.
Le leggi razziali, tra il 1933 e il 1945, vedevano deportati nei campi di concentramento che, come neve stanca, spegne gli entusiasmi. Voglio affacciarmi allo stesso balcone
per vedere cose diverse, voglio visitare posti nuovi per ritrovare emozioni antiche.
più di sei milioni di ebrei, centomila uomini accusati di omosessualità, un numero im- Voglio perdermi in uno sguardo e ritrovarmi in un sorriso ogni volta che attraverso la
precisato di zingari. Soppressione di bambini, disabili, anziani. strada per affrontare il giorno. Voglio lasciare tracce profonde sulla pelle di chi m’ha
Persone private della loro identità, spogliati nel corpo e nell’anima, annientati, ridotti sfiorato con l’intensità d’un sentimento onesto e sentirmi addosso le orme di chi
ad automa. Tempi difficili. Del mio negozio di modisteria era rimasto solo il nome. m’ha attraversata davvero per cambiare ad ogni passo stanca e piena di segni, cicatrici
Cercavo di sfamare i miei figli vendendo tutto quello che capitava: scarpe, filo, aghi. Ma,
per procurami la roba da vendere, da Cosenza dovevo recarmi a Napoli, di ricordi, significativi tatuaggi, rughe incise da sentimenti decisi, inconsapevole della
mia vera età, fedele solo al mio originario nome. Per sempre me stessa.
c’era il mercato nero e trovavo tutto ciò che mancava nella mia città. I controlli erano
severissimi, ero quasi costretta a nascondermi. Non potevo contare sull’aiuto di mio
marito, era un antifascista, aveva sposato la politica; con i compagni organizzava rivolte Se c’è una cosa che ho imparato con gli anni è proprio questo: apprezzare fino in fondo
contro il sistema, nell’ingenua illusione di mettere in fuga i nazisti i quali, dopo ogni ogni momento perché nulla torna.
rappresaglia, per ogni tedesco morto, fucilavano dieci italiani. Quella sera di fine luglio,
fra tanta gente che affollava il treno, vi era una coppia di giovani sposi che, a dispetto Sono nata nel 1972 e l’anno che è appena iniziato sarà quello dei miei cinquant’anni.
Un traguardo importante, una cifra tonda il cui peso non sento affatto sulle spalle.
del pericolo sempre incombente, aveva deciso di fare lo stesso la luna di miele. Le rughe sul mio volto non cancelleranno la mia voglia di rinnovarmi ogni giorno.
Andavano a far visita ad alcuni parenti in Toscana. Erano sposati da una settimana, mi Possiamo solo fissare i ricordi nel profondo per vivere col calore che da essi riusciamo a
raccontarono. Entrambi ventenni, con un futuro da costruire. Lui, alto e robusto, tene- ricavare nei momenti bui, nelle stagioni fredde che la vita ci mette davanti, consapevoli
va tra le sue, la mano di lei, gracile come un passerotto. Di tanto in tanto, Italia, questo il che non può far freddo per sempre.
nome della ragazza, poggiava la testa sulla spalla di Giovanni, suo marito. Sembravano
un’edera che s’attacca al muro. Suscitavano tanta tenerezza, avevano la stessa età di mia Che si può godere di una luminosa giornata di sole anche nel cuore dell’inverno.
Crescendo, ho maturato una preziosa consapevolezza: ho affrontato tanti momenti che
figlia Dora. La loro felicità mi aveva contagiata al punto che dimenticai la guerra. sembravano impossibili da superare ed ora lo so bene che, come ci sono riusciti una
Chiusi gli occhi, intenzionata a riaprirli subito ma, il benessere trasmessomi dai due volta, potrò riuscirci ancora.
ragazzi, mi fece scivolare in un sonno profondo. Un sonno senza guerra. Un tremendo L’esperienza diventa, in questa ottica, non un
boato sembrò squarciare le viscere della terra. Una bomba aveva colpito il treno che, fardello da trascinarci dietro, bensì una preziosa
con un singhiozzo, dopo aver deragliato, s’accasciò sul fianco. Urla, fumo, polvere.
Sanguinavo e non capivo da quale parte del mio corpo. Ancor di più sanguinò e sangui- maestra di vita da cui attingere ogni volta che ho
il sentore che la speranza sta venendo meno.
na ancora oggi al ricordo, il mio cuore, quan- Rinnovare lo sguardo si può, anzi si deve.
do mi accorsi che la bomba aveva ridotto in Coltivare il pensiero divergente per cambiare
brandelli il corpo di Italia e Giovanni. Bran- prospettiva proprio per contrastare il tempo che
delli l’amore, il futuro, i sogni e le speranze passa e apprezzare ciò che di bello in ogni mo-
dei due ragazzi che avevano terminato il loro mento, in ogni diversa fase della nostra esistenza
viaggio. la vita ci offre, è un nostro dovere.
Dal libro Minella Dobbiamo impegnarci a scorgere nuove visioni
dietro gli stessi scenari per mantenere in eterno
giovane non solo la mente ma anche il cuore.
Alla vigilia dei miei tondi anni, come una raccol-
ta di mature bacche, assaporo il frutto del pas-
sato, navigando in acque di un tempo, remando
con la consapevolezza di adesso, cerco di donare
la mia esperienza
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