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RIVISTA NOIQUI DICEMBRE 2024     https://www.youtube.com/@noiqui/featured


               dell'uomo e della sua civiltà, cose di cui non possiamo fare a meno, non dovrebbe
               mai arrivare a rivoltarsi contro la natura stessa. Epicuro disse; "Ci sono cose che
               sono necessarie, ci sono cose che sono naturali, ma non necessarie, e ci sono cose
               che non sono né necessarie né naturali."
               L'uomo ha abbracciato febbrilmente questo terzo; "né il necessario né il natu-
               rale", poiché nei secoli si è passati al necessario e al naturale. L’uomo ha perso
               la fede, o non l’ha mai avuta così profondamente. Il bambino ha fiducia nelle
               cose, ha fiducia nella natura, la tocca e la ama. Come gli uccelli beccano l'erba e
               si spostano campo dopo campo, spiga dopo spiga, da uno spazio celeste all'altro,
               anche il bambino tocca l'acqua e capisce cos'è l'acqua, tocca il fuoco e sente il
               fuoco, tocca il fiore e impara per annusare la fragranza e familiarizzare con la
               sua fragilità. Anche l'uomo avrebbe dovuto fare così per tutta la vita e non ab-
               bandonarlo così in fretta. Per molte persone queste cose non hanno più alcun si-
               gnificato, l’acqua è acqua, il fuoco è solo fuoco. Guardano fuori di sé, si sentono
               vuoti e riempiono il loro vuoto rimuginando sulla consunzione e sulla lussuria
               sfrenata. Hanno perso la fiducia negli altri, ma allo stesso tempo hanno perso sé
               stessi. Hanno perso la loro innocenza e sono indissolubilmente legati all'ipocri-
               sia, all'indifferenza, alla crudeltà. Una persona che ha fede trova la pace dentro
               di sé e una volta trovata, nessuno potrà portargliela via. Una persona senza fede
               trova disordine negli altri, si lamenta degli altri, si oppone sempre agli altri e
               simboleggia il male solo come una caratteristica degli altri. L'uomo che ha fede
               non incolpa gli altri, ma rafforza ed elimina la propria debolezza, crea equilibrio
               tra sé e il mondo, cerca di comunicare con gli altri e gli altri comunicano con
               lui. Abbiamo perso l'innocenza, il mondo dell'infanzia, quindi proprio l'arte, la
               pittura, la musica, la poesia devono servire in nome della vita per trovare vie di
               accordo con i miracoli di cui la vita è piena.


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