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RIVISTA NOIQUI DICEMBRE 2024     https://www.youtube.com/@noiqui/featured

               teggiamento morale, l'obbedienza e l'ordine, fattori fondamentali per inserirlo
               nella società, di cui farà poi parte. Direi che questo è il periodo in cui quella che
               chiamiamo innocenza, cioè la sua libertà e redenzione, gli viene tolta quasi con
               la violenza. (Quella libertà che è stata tolta con la violenza ad Adamo ed Eva,
               dopo il peccato. Essere completamente liberi è peccato? Anche essere innocenti
               e irresponsabili è peccato?) Considero fatale il dominio degli altri nella vita di un
               individuo e viceversa, fatale è l'ascesa dei culti sulla vita umana. Questo vale per
               tutto. L'individuo e la massa: rapporti sempre conflittuali. Ma per ogni società
               anche questi sono mali necessari. Il libro successivo che ho inviato alla bambina
               è stata la fiaba "Biancaneve e i sette nani". Non c'è generazione di bambini al
               mondo che non sia rimasta affascinata da questo racconto, dalla bambina orfa-
               na disprezzata dalla matrigna e che ritrova la sua vera famiglia in mezzo alla fo-
               resta, dove vivevano gli animali e i nani. Il risultato è stato meraviglioso. La mia
               donna ha annunciato al telefono, perché ero al lavoro a Firenze, che la bimba
               non le ha tolto i libri di mano. Ho sempre desiderato che crescesse preservando
               il suo mondo il più possibile e aiutandola a renderlo il più semplice possibile.
               È quasi un fatto violento che oggi i bambini vengano generalmente educati con
               spettacoli televisivi come la dimostrazione della forza, delle armi, della tecnolo-
               gia della vita, lasciandoli quasi sconosciuti alla natura. Nelle grandi città dove è
               quasi “innaturale” ritrovare un po' di natura, il bambino è costretto a sottomet-
               tersi a tutti i meccanismi, fino a perdere ogni connessione con la natura, e quindi
               con se stesso. Crescendo si avvicina ai disturbi mentali, allo stress, quasi fuori di
               sé, vere e proprie vittime della tecnologia. Sono poche le persone che non hanno
               letto Peter Pan, il ragazzino che non voleva crescere, credo che ci siano anche
               tanti adulti che vorrebbero tornare bambini. La vita quotidiana li opprime, il
               rumore delle auto, l'ipocrisia del padrone, la monotonia del lavoro, le difficoltà
               a mantenere un livello economico, tanto che vorrebbero ricominciare la vita da
               zero, per migliorarla. Se un Peter Pan governasse su tutti noi, il mondo sareb-
               be diverso? L'innocenza era ed è tuttora, ma è soffocata dall'intento sessuale,
               dall'aumento dei beni materiali e del denaro. Mai, in tutti i tipi di arti e correnti
               letterarie, è stato scritto più sinceramente di quello che si scrive per i bambini.
               Se esistesse una vera letteratura, potrebbe sicuramente chiamarsi tale. Anche
               se questo non sempre viene raggiunto. Ma dalle fiabe popolari di popoli diversi,
               dalle "Mille e una notte", ai fratelli Grimm, Andersen o Wilde, da Pinocchio di
               Collodi, a "Le avventure di Tom Sawyer" di Mark Tuen, ecc., non può esserci
               letteratura più bella e stimolante, che aumenta il nostro amore per la vita. Per
               quella vita che tutti noi abbiamo perso il senso, che abbiamo perso la capacità
               di vivere.
               In una fiaba, due ragazzi cercano di creare con i fiocchi di neve che cadono una
               bambina, che inizia a vivere e a giocare con loro. Sappiamo che i bambini sono i
               partecipanti più appassionati della natura, comunicano con i fiori, con la neve,
               con le stelle, danno loro nomi, danno loro spirito. Ma cosa è successo dopo nel
               racconto? Il padre dei bambini torna a casa e porta dentro i ragazzi, costrin-
               gendo la bambina a sedersi su una sedia accanto al fuoco per potersi scaldare,
               nonostante le preghiere e le grida dei bambini di non fare una cosa del genere,
               perché era fatta di neve. Non aveva mai creduto che potesse essere una loro cre-
               azione, ma una mera follia, un capriccio, finché la bambina fatta di neve non
               divenne solo una pozza d'acqua. Il pedantismo è la regola numero uno della so-
               cietà odierna, che non crede quasi a nulla. Anche se le uniche comunità umane
               rimangono quelle tribù ancora incivili e fortunatamente riluttanti a civilizzarsi,
               che hanno ancora fiducia nella natura e vivono vicino al suo seno. L'evoluzione

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