Page 28 - RIVISTA NOIQUI MARZO 2023
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CATERINA DE L EMILIA OTELLO
ETERNA POESIA
Occorre un amore grande E m'inchino dinanzi alla vestale della poesia
per viverti accanto, amore mio, che incarna l'amore, la gioia e lo stupore
e cavalcare un destino come lo sguardo di un bambino felice
che è come un puledro avverso, e di quei sentimenti ne hai piene le mani.
come una macchina astrusa
e tu vorresti scendere O mia amata, tu, che ascolti e accogli
guardare pascoli azzurri ogni richiamo dell'anima nostra
e invece il destino bizzarro come una Venere, ti aggiri nei viali dell'etere
sbatacchia le povere ali e il profumo di sandalo e gelsomino,
e immiserisce l'amore, avvolge, inebria e stravolge l'olfatto.
così, quando è sera
io mi adagio al tuo lato Tu, farfalla dai mille colori,
come una vergine stanca che sforgi con grande eleganza
né so cosa tu mi puoi dare e fai di ogni inverno primavera.
né sai cos'io voglia dire. Ascolti le urla, il pianto, le pene
aldamerini che devastano il mondo
e ridoni pace all'animo tumultuoso.
Opera di Caterina De L
Sei madre e padre che accogli nel tuo grembo
e partorisci figli adorati, eterne parole d'amore
perle in fili d'oro, nel mare delle emozioni
GIUSEPPE PIPPO GUARAGNA e come Diana, lanci frecce infuocate
E TI RITROVI LÌ quel luogo di silenzi e pentimenti, e sgorgano fluide parole tra le tue acque.
Nell’agonia di un giorno disperato, dove non trova asilo più il perdono
quando ti sfugge il senso della vita, tra satanassi e giudici impietosi. Eppur di te, o mia amata,
e cieco sei, come di giorno il gufo, non apprezzano l'edificio e l'ombrello
ti tornano alla mente le visioni Si spegne nella notte questo giorno, che accoglie e unisce
di chi ti fece Dio senza emozioni. sporco di stelle il cielo e tutt’intorno insanguinano le tue ali di piume,
niente profumi e brezze ad allietare, e trafiggono la tua fiorente bellezza,
Scomparsi tutti gli ori dall’altare, spoglio il roseto, ingiallito il prato, sui banchi ti svendono come mercé
le coppe smeraldine e gli immortali, insegui ciò che definisce il fato. come tu fossi una cocotte da quattro soldi.
senti chiamare il cupo caprimulgo
le anime beate e le dannate. Tra falchi bruni e aquile dorate, Tu eterna melodia, canto d'amore,
Dove l’eterno è notte l’accompagna. potrà mai ritrovar la gabbianella, dea, che accogli anche la morte,
quell’anima gentile eppur straziata, sei semplicemente la mia amata,
E ti ritrovi lì tra gli asfodeli con l’anima fremente nella sera, tu, eterna poesia, che unisci due mondi.
e guardi dai confini dell’angoscia, la via che la riporta a primavera?
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