Page 43 - RIVISTA OTTOBRE 2024
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fUORI GARA




                Angela Filippo                                               Angela Maria Malatacca
                TI HO RUBATO DALLA NOTTE                                     ANATOMIA DI UN’ASSENZA




                portato nell'alcova del cuore,                               Il passato è presente

                bevuto dal calice proibito.                                  in ogni angolo di questa stanza,

                                                                             come un riverbero costante e metallico;
                Risvegliata tra le stelle del cosmo,                         un brivido freddo attraversa la schiena

                abbracciata nell'estasi di una poesia.                       e lascia un’orma inconsistente

                                                                             dove una volta c’era il calore.
                Resto così, tra limbo e sogno,

                fuggente dal reale,                                          Non più voce, non più carne,

                presente nella mente,                                        solo frammenti indistinti
                vivo oltre il giorno,                                        sospesi nell’aria

                appena diventata notte.                                      che si posano lenti

                                                                             tra un battito e l'altro del cuore.
                L'essenza dei miei passi

                sul sentiero della follia...della verità.                    Il silenzio pesa

                                                                             nei luoghi dove ho dimenticato chi ero.
                Sei tu il mio passato, un frammento di

                eternità.                                                    I giorni sono pezzi di vetro diversi:

                                                                             mille le immagini, tutte distorte,

                                                                             e non mi riconosco.

                                                                             Il vuoto pulsa tra i crepacci della mente,
                Franco Carta                                                 e freme come una falena che muore

                TEMPUS COLADU                                                schiantandosi contro l'ultima luce.



                Aba colà, ana naradu,                                        Resta solo questo pensiero:

                no truvat mulinu                                             un amore che ha toccato il fondo,

                su tempus coladu                                             un relitto arenato,
                no chirhes invanu.                                           una donna con una sola scarpa.




                Ghetare in palas
                sa mala sorte

                e pessa soli a cras

                rivu mudu trazadore.



                Tempo passato




                L’acqua passata, si dice,
                non muova mulino,

                il tempo andato

                non cercare invano.



                Getta alle spalle

                la sfortuna
                pensa al domani

                fiume muto trascinatore.












                                                                                 periodico mensile del gruppo NOIQUI                            43
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