Page 46 - RIVISTA OTTOBRE 2024
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Grazia Riballo Giuseppe Di Mauro
Il gallo cantava a L'elefante passò sotto la soglia della porta chiusa,
squarciagola aprì il frigorifero per cuocersi una bistecca,
in quel cortile salì sopra un guscio di lumaca per chiedere un passaggio,
d' una vecchia casa disse vai più piano che mi gira la testa,
ambiva andare per le il campanello suonò,
spicce era un fantasma vestito di mirra,
e gongolante come un mentre la balena soffiava il palloncino,
damerino l'elefante dormiva sotto il cuscino,
si lisciava le pinne bicolori sognando di essere un topolino.
era festa grande
in quel cortile
chiocce, galline e anatre Marisa Moretti
allo specchio PENSIERI
non c' era angolino
o altro luogo Figure oleografiche
era un bailamme tessute con il filo
senza senso del pensiero
in un finissimo
intreccio di frange
Loretta Zoppi invadono la mia mente
di te
La parola impossibile quando non ci sei
non ha più senso, quando te ne vai
tutto posso dire, o fare quando non ritorni
nel mondo del vero tarocco. da me.
La neve mi scalda e il sole congela
ogni cuore, Marisa Moretti
perfino l'amore è piccola cosa nel IL MIO CERVELLO
petto,
un sasso che calci lontano Tanto amo il mio cervello
e poi ti ritorna macigno, che per farlo funzionare
un bel gracidare di stagno ben coperto lo fo stare
ed altre tremende bontà sotto un soffice cappello.
che affili con lame di strutto. Non importa che sia bello
Par vero l'insano costrutto ma a pennell deve calzare
che lenti di pane mi fanno guardare. così che il mio bel cervello
Lo vedi? possa sempre ragionare.
Si schiara anche il mare Del color non puo' mancare
si tinge le onde di meches! che mi dona l'allegria
Che insano pallore salato! e un sorriso può strappare
Più tresh di così è mai stato. a chi incontro per la via...
Tanto amo il mio cervello
che lo faccio riposare
quando è stanco di pensare
gli permetto di sognare.
46 periodico mensile del gruppo NOIQUI