Page 120 - RIVISTA FEBBRAIO 2025
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RIVISTA NOIQUI FEBBRAIO 2025     https://www.youtube.com/@noiqui/featured
                L

                     ORETTA ZOPPI



                          FEbbrAIO, brEVE E FAntAStIcO




                Febbraio è un mese che porta con sé un mix di tradizioni, leggende e momenti
                memorabili. In questa raccolta, ho voluto rendere omaggio a tre aspetti di-
                versi di questo mese speciale. Attraverso un nostalgico sguardo al passato con
                "Accadde a febbraio", segue una favola intrisa di saggezza con "La leggenda
                di 'Febbraio'", e infine una gioiosa celebrazione del Carnevale con la filastrocca
                "Quante belle mascherine!".
                Spero di aver trasmesso la magia e la varietà di questo mese breve e fantastico.


                ACCADDE A FEBBRAIO

                                                                     A LETTO DOPO CAROSELLO


                                                                     Il tre febbraio di molti anni fa
                                                                     nasceva Carosello.
                                                                     Noi settantenni, bambini di al-
                                                                     lora, lo ricordiamo con nostalgi-
                                                                     ca tenerezza perché non fu solo
                                                                     l’esordio della pubblicità in te-
                                                                     levisione, ma fu anche il primo,
                                                                     grande cambiamento del nostro
                                                                     modo di vivere.
                                                                     Carosello ha segnato un punto
                                                                     ben determinato, il primo pal-
                                                                     mo di quella che  sarà poi una
                                                                     grande terra di conquista: la li-
                nea per noi bimbi tra il giorno e la notte.
                      Si andava a letto solo dopo Carosello ed era anche vissuto come un meritato
                premio.
                Era il punto di incontro tra gli adulti e i bambini, dieci minuti passati a ridere,
                sognare, conoscere e crescere insieme.
                Ogni siparietto del Carosello era un vero spettacolo in miniatura della durata
                di un paio di minuti di cui solo una manciata di secondi finali era dedicata alla
                pubblicità e poiché pochissime famiglie avevano l’apparecchio televisivo, che
                durante il giorno veniva sempre tenuto coperto , come una reliquia, da una
                sorta di tendina arricciata, la sera ci si riuniva nelle case dei più fortunati a
                guardare le disavventure di Calimero il pulcino nero, dovute solamente al suo
                colore che poi non era in realtà tale perché bastava immergerlo in una tinozza
                piena di acqua saponata per renderlo bianco e splendente.
                Mi viene ora da pensare ad una azzardata allegoria sull’Italia post-fascista:
                il bianco che sconfigge il nero, il candore vince la malasorte, il giovane balilla
                di ieri si trasforma in un bimbetto felice e sereno tra le braccia della Giovane
                Repubblica.
                Ma a noi bambini tutto questo non ci veniva di certo in mente, anzi, a dire il
                vero, ci piaceva più nero che bianco il simpatico pulcino!

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