Page 20 - RIVISTA NOIQUI MARZO 2024
P. 20

francesco d’angio’





                                                                                                                                                                                                                Paul Celan e l’epoca dei lupi





                                                     Combatterono nella Seconda Guerra Mondiale, al fianco di un caro                                                                                    Ma i lupi il branco lo proteggono,

                                                     zio mai conosciuto e piansero insieme a lui per le troppe vite recise,
                                                     dallo strazio del conflitto.                                                                                                         mentre l’uomo costruisce le sue fughe di morte

                                                     Si infransero sulla scogliera insieme alle onde e risucchiati dal mare

                                                     nacquero... come Venere da una conchiglia.
                                                     Assistettero al grande incendio di Roma nel luglio del 64 d.C. sotto

                                                     l’imperatore Nerone e oggi                                                                                              Dopo Auschwitz non si può scrivere poesia, era il pensiero di Adorno, ma non di Paul Celan, che

                                                     dalla cupola di San Pietro, la donna spiega al figlio la grandiosità                                                    avendo vissuto la tragedia nazista in prima persona, di poesia ne ha scritta eccome, per proseguire

               della città eterna e ne piangono il presente.                                                                                                                 l’incontro che il poeta solitario intraprende. La poesia non ha lettori perché è il messaggio
                                                                                                                                                                             disperato nella bottiglia, speranzoso di approdare su una spiaggia. Spesso desolata. Eppure,

                                                                                                                                                                             qualcuno ci sarà, che in uno sforzo ultimo accoglierà la solitudine di ognuno, salvandoci.

                                                                                                                                                                             Paul Celan nasce il 23 novembre del 1920 a Cernauti, nella Bucovina rumena, attualmente
                                                                                                                                                                             Ucraina. Il suo vero nome era Antschel diventato poi Celan sotto forma di anagramma in

                                                                                                                                                                             ortografia rumena (Ancel), ma soprattutto Celan era di origini ebraiche, con tutto quel che

               Hanno vissuto ogni istante del loro viaggio, felice o triste che sia                                                                                          comportava essere ebrei durante il periodo della Germania nazista. I genitori ebrei ortodossi di

               stato.                                                                                                                                                        lingua tedesca furono uccisi dai nazisti nei campi di sterminio, per la precisione, il padre morì di
               Hanno corso nel creato, da un’epoca all’altra senza sosta.                                                                                                    tifo e di stenti, mentre la madre fu giustiziata con un colpo alla nuca perché inabile al lavoro. E

               La capacità di viaggiare è prerogativa di quei pochi che sanno farlo                                                                                          anch’egli dovette subire due anni di lavori forzati, e certo, dopo quell’orrore è straniante scrivere

               e  questi  senza  biglietto  hanno  girato  e  rigirato  nelle  tortuosità                                                                                    una poesia serena, ma non si può tacere l’infinito dolore, non si può silenziare un requiem per
               dell’esistenza, hanno mangiato e bevuto senza pagare, non hanno                                                                                               milioni di morti che in un attimo si possono dimenticare, e nello stesso attimo tutto può di

               dormito per non sprecare un solo istante e tutto in pochi minuti...                                                                                           nuovo accadere.

               in pochi minuti hanno visitato luoghi che l’essere umano non vede                                                                                             I capisaldi della poetica di Celan sono tre: amore, memoria, e oblio.
               in una vita intera, anche se fosse in viaggio tutti i giorni.                                                                                                 Il primo, l’amore che non ha salvato, la memoria che è in costante pericolo, e l’oblio come

               Hanno provato rabbia, tristezza, gioia e stupore, hanno avuto paura                                                                                           prolungamento  delle  atrocità  compiute  dalla  bestialità  umana.  A  Celan  riesce  l’impresa  di

               e coraggio.                                                                                                                                                   rendere sublime la tragedia, in risposta all’affermazione di Adorno, senza barattare nulla ma
               Hanno conosciuto la silenziosa compagnia dell’amore.                                                                                                          rendendosi testimone senza compromessi di una delle più grandi tragedie per l’umanità, con una

               Il loro viaggio finisce qui e lo dedicano a coloro che essendo imprigionati da qualcosa che li                                                                purificazione dell’uomo che resta però sullo sfondo incompiuta, sentendo soprattutto dentro di

               trattiene, possono viaggiare solo con la fantasia.                                                                                                            sé il peso insopprimibile del dolore.

               Quanto ha imparato questo ragazzo da sua madre, viaggiando nelle epoche sconosciute, quante                                                                   Nel 1945 comincia a girovagare per l’Europa, legge Heiddeger che successivamente ritiene
               emozioni ha vissuto e tutto brevemente. Il tempo, la grande illusione dell’uomo!                                                                              complice del nazismo a causa del suo silenzio, in Germania fa parte del “Gruppo 47” grazie

               Adesso è la mia ora, apro la porta e, reale viaggio sia, alla scoperta, ancora, della vita che continua                                                       alla sua amicizia con l’intellettuale Ingeborg Bachmann, intanto le sue condizioni psichiche

               senza indugi e regala sia nel sogno che nella realtà emozioni che scuotono l’essere che freme in                                                              cominciano a peggiorare soprattutto a causa dei brutti ricordi delle persecuzioni naziste, e dopo

               ogni sua cellula per la libertà che, anche se incatenato, mai alcuno gli ruberà! Voglio su di me                                                              un ricovero presso una clinica specializzata, cominciarono ad essere pubblicate le sue prime
               i profumi dei secoli affinché restino imbrigliati nel mio cuore e in un solo sguardo il mondo è                                                               raccolte di poesie fra cui: Di soglia in soglia, La rosa di nessuno, Svolta del respiro, filamenti di sole.

               mio, anche se non mi appartiene.                                                                                                                              Il successo di queste raccolte provocò in Celan il timore di “sentirsi a posto con la coscienza”

                                                                                                                                                                             dopo aver letto le sue poesie come una forma di penitenza, e soprattutto perché il successo
                                                                                                                         Loredana Abatini                                    maggiore  avveniva in Germania dove  vi  era la fretta  di  voltare pagina, di  seppellire quelle

                                                                                                                                                                             atrocità, e chi non ce la faceva a voltare pagina, era avviato verso una sorte ancora più crudele

                                                                                                                                                                             che prevedeva spesso il togliersi la vita, divenuta allo stesso tempo insostenibile fardello e grido
                                                                                                                                                                             disperato rivolto ad una umanità intera ancora distante dalla sua redenzione, come a voler dire:

                                                                                                                                                                             Se io non ce l’ho fatta, non rendete voi vano questo mio estremo gesto.

                                                                                                                                                                             Nella trilogia considerata la più significativa tra le opere di Celan, troviamo titoli come Grata
                                                                                                                                                                             di parole, punto di partenza dei condannati all’inferno in terra, ovvero coloro che nei vagoni

                                                                                                                                                                             piombati conficcavano i loro occhi alla disperata ricerca di un ultimo spiraglio di umanità prima

                                                                                                                                                                             di essere deportati nei campi di sterminio, poi c’è La rosa di nessuno, dove l’essere nessuno è la
                                                                                                                                                                             cifra assoluta di milioni di esseri umani annullati in ogni aspetto, resi silenti di morte nonostante

                                                                                                                                                                             le urla strazianti ed il fumo dei camini forse troppo distanti dall’occhio di Dio, ed infine abbiamo





                20   periodico mensile del gruppo NOIQUI                                                                                                                                                                                       periodico mensile del gruppo NOIQUI                            21
   15   16   17   18   19   20   21   22   23   24   25