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francesco d’angio’
Paul Celan e l’epoca dei lupi
Combatterono nella Seconda Guerra Mondiale, al fianco di un caro Ma i lupi il branco lo proteggono,
zio mai conosciuto e piansero insieme a lui per le troppe vite recise,
dallo strazio del conflitto. mentre l’uomo costruisce le sue fughe di morte
Si infransero sulla scogliera insieme alle onde e risucchiati dal mare
nacquero... come Venere da una conchiglia.
Assistettero al grande incendio di Roma nel luglio del 64 d.C. sotto
l’imperatore Nerone e oggi Dopo Auschwitz non si può scrivere poesia, era il pensiero di Adorno, ma non di Paul Celan, che
dalla cupola di San Pietro, la donna spiega al figlio la grandiosità avendo vissuto la tragedia nazista in prima persona, di poesia ne ha scritta eccome, per proseguire
della città eterna e ne piangono il presente. l’incontro che il poeta solitario intraprende. La poesia non ha lettori perché è il messaggio
disperato nella bottiglia, speranzoso di approdare su una spiaggia. Spesso desolata. Eppure,
qualcuno ci sarà, che in uno sforzo ultimo accoglierà la solitudine di ognuno, salvandoci.
Paul Celan nasce il 23 novembre del 1920 a Cernauti, nella Bucovina rumena, attualmente
Ucraina. Il suo vero nome era Antschel diventato poi Celan sotto forma di anagramma in
ortografia rumena (Ancel), ma soprattutto Celan era di origini ebraiche, con tutto quel che
Hanno vissuto ogni istante del loro viaggio, felice o triste che sia comportava essere ebrei durante il periodo della Germania nazista. I genitori ebrei ortodossi di
stato. lingua tedesca furono uccisi dai nazisti nei campi di sterminio, per la precisione, il padre morì di
Hanno corso nel creato, da un’epoca all’altra senza sosta. tifo e di stenti, mentre la madre fu giustiziata con un colpo alla nuca perché inabile al lavoro. E
La capacità di viaggiare è prerogativa di quei pochi che sanno farlo anch’egli dovette subire due anni di lavori forzati, e certo, dopo quell’orrore è straniante scrivere
e questi senza biglietto hanno girato e rigirato nelle tortuosità una poesia serena, ma non si può tacere l’infinito dolore, non si può silenziare un requiem per
dell’esistenza, hanno mangiato e bevuto senza pagare, non hanno milioni di morti che in un attimo si possono dimenticare, e nello stesso attimo tutto può di
dormito per non sprecare un solo istante e tutto in pochi minuti... nuovo accadere.
in pochi minuti hanno visitato luoghi che l’essere umano non vede I capisaldi della poetica di Celan sono tre: amore, memoria, e oblio.
in una vita intera, anche se fosse in viaggio tutti i giorni. Il primo, l’amore che non ha salvato, la memoria che è in costante pericolo, e l’oblio come
Hanno provato rabbia, tristezza, gioia e stupore, hanno avuto paura prolungamento delle atrocità compiute dalla bestialità umana. A Celan riesce l’impresa di
e coraggio. rendere sublime la tragedia, in risposta all’affermazione di Adorno, senza barattare nulla ma
Hanno conosciuto la silenziosa compagnia dell’amore. rendendosi testimone senza compromessi di una delle più grandi tragedie per l’umanità, con una
Il loro viaggio finisce qui e lo dedicano a coloro che essendo imprigionati da qualcosa che li purificazione dell’uomo che resta però sullo sfondo incompiuta, sentendo soprattutto dentro di
trattiene, possono viaggiare solo con la fantasia. sé il peso insopprimibile del dolore.
Quanto ha imparato questo ragazzo da sua madre, viaggiando nelle epoche sconosciute, quante Nel 1945 comincia a girovagare per l’Europa, legge Heiddeger che successivamente ritiene
emozioni ha vissuto e tutto brevemente. Il tempo, la grande illusione dell’uomo! complice del nazismo a causa del suo silenzio, in Germania fa parte del “Gruppo 47” grazie
Adesso è la mia ora, apro la porta e, reale viaggio sia, alla scoperta, ancora, della vita che continua alla sua amicizia con l’intellettuale Ingeborg Bachmann, intanto le sue condizioni psichiche
senza indugi e regala sia nel sogno che nella realtà emozioni che scuotono l’essere che freme in cominciano a peggiorare soprattutto a causa dei brutti ricordi delle persecuzioni naziste, e dopo
ogni sua cellula per la libertà che, anche se incatenato, mai alcuno gli ruberà! Voglio su di me un ricovero presso una clinica specializzata, cominciarono ad essere pubblicate le sue prime
i profumi dei secoli affinché restino imbrigliati nel mio cuore e in un solo sguardo il mondo è raccolte di poesie fra cui: Di soglia in soglia, La rosa di nessuno, Svolta del respiro, filamenti di sole.
mio, anche se non mi appartiene. Il successo di queste raccolte provocò in Celan il timore di “sentirsi a posto con la coscienza”
dopo aver letto le sue poesie come una forma di penitenza, e soprattutto perché il successo
Loredana Abatini maggiore avveniva in Germania dove vi era la fretta di voltare pagina, di seppellire quelle
atrocità, e chi non ce la faceva a voltare pagina, era avviato verso una sorte ancora più crudele
che prevedeva spesso il togliersi la vita, divenuta allo stesso tempo insostenibile fardello e grido
disperato rivolto ad una umanità intera ancora distante dalla sua redenzione, come a voler dire:
Se io non ce l’ho fatta, non rendete voi vano questo mio estremo gesto.
Nella trilogia considerata la più significativa tra le opere di Celan, troviamo titoli come Grata
di parole, punto di partenza dei condannati all’inferno in terra, ovvero coloro che nei vagoni
piombati conficcavano i loro occhi alla disperata ricerca di un ultimo spiraglio di umanità prima
di essere deportati nei campi di sterminio, poi c’è La rosa di nessuno, dove l’essere nessuno è la
cifra assoluta di milioni di esseri umani annullati in ogni aspetto, resi silenti di morte nonostante
le urla strazianti ed il fumo dei camini forse troppo distanti dall’occhio di Dio, ed infine abbiamo
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