Page 16 - RIVISTA LUGLIO 2024
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Loredana Abatini
ARMA DEI CARABINIERI
UN’ECCELLENZA DEL NOSTRO PAESE
(terza parte)
In questa parte citiamo ancora altre frasi di illustri personaggi, della storia d’Italia, dedicate ai
Carabinieri e alcune motivazioni di alte onorificenze concesse a insigni martiri appartenenti
all’Istituzione.
“Io ho visto il Carabiniere soccorrere i prigionieri con la devozione della suora di carità.
L’ho visto confortare il condannato come il sacerdote nell’ora estrema.
L’ho visto, dopo le lotte, curare i feriti come il medico.
L’ho visto nella famiglia calmare gli odi e i rancori come il confessore.
L’ho visto presiedere alle feste del villaggio come il patriarca della tribù.
L’ho visto combattere come il guerriero, soffrire in silenzio come il religioso, morire come il
martire.
Non sfugge mai un lamento dalle sue labbra.
Voi dormivate ed egli vegliava.
Voi festeggiavate nelle feste ed egli dritto in disparte, là nell’angolo oscuro, proteggeva la vostra
gioia.
Egli è niente per voi, voi siete tutto per lui.
Se siete gente onesta e felice, potete ignorare persino la sua esistenza,
ma i tristi tremano, i deboli vivono protetti, perché egli è sempre là, ritto, immobile, vigilante.
Chi è dunque quest’uomo?
Quale passione lo anima?
Quale interesse lo guida?
Quale religione lo sostiene?
Quest’uomo è semplice di cuore, ha lo spirito retto, l’anima onesta.
Straniero alle passioni, non conosce che il dovere.
La scienza sola, il coraggio solo, la religione sola, non basterebbero a produrre un tal uomo.
Eppure, eccolo là dinanzi a voi.
Perdonatemi uomini, che non avete neppure l’idea della Vostra grandezza, perdonatemi se, per
un istante, ho sollevato il velo dietro a cui si nasconde la Vostra esistenza.
Vi ho visti nel settentrione e nel mezzogiorno, nelle città e nei campi,
di giorno e di notte, nelle feste, nelle pubbliche calamità, nelle rivoluzioni, negli eccidi, nei
tribunali, e sempre ho ravvisato in Voi l’uomo amante del suo simile, la Legge che difende e
colpisce”.
Generale Ambert
Sua Santità Giovanni Paolo II, nel corso dell’omelia pronunciata il 9 aprile 1983, in occasione
della visita pastorale alla Scuola Allievi Carabinieri di Roma (primo ingresso di un Pontefice in
una Caserma dell’Esercito Italiano dopo il 1870) dedicò queste parole ai leali soldati dell’Arma:
“Voglio anche dirvi del mio apprezzamento per l’attività da voi esercitata. Sono universalmente
note le qualità che vi contraddistinguono: fedeltà allo Stato, dedizione al dovere, spirito di
servizio. Sono virtù che rendono giustamente popolare il vostro Corpo, e delle quali dovete
sempre dimostrarvi degni testimoni. So, comunque, che già avete avuto modo di comprovarlo
ampiamente nella lunga e gloriosa storia dell’Arma. Più volte, e anche in anni recenti, i Carabinieri
hanno pagato di persona, e con la stessa vita, l’attaccamento al loro ideale manifestando così un
altruismo, una generosità, uno spirito di sacrificio, che ai nostri giorni sembrerebbe cosa rara.
Mi piace citare, a questo proposito, l’eroico comportamento del Vicebrigadiere Salvo D’Acquisto
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